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In Emilia Romagna la ciliegia più pesante al mondo che entra nel Guinness dei primati

Il programma da cui è nata questa varietà di ciliegie è partito più di trent'anni fa all'Università di Bologna. La pesatura grazie alla Coop Bilanciai di Campogalliano

Selezionata dall'Università di Bologna, una ciliegia della 'serie' Sweet è la detentrice del Guinness World Records per la ciliegia più pesante al mondo. Il frutto della varietà Sweet Stephany e proveniente dal ceraseto sperimentale dell’azienda di Salvi Vivai a Runco di Portomaggiore nel ferrarese - come spiega una nota di UniBo - ha fatto registrare un peso di 26,45 grammi, battendo così il record precedente di 23,93 grammi.

"Sin dal momento della raccolta, lo scorso giugno, la ciliegia si era subito fatta notare per le sue dimensioni particolarmente grandi. Così, in pochissimo tempo vista la deperibilità del frutto, è stata convocata una squadra di esperti per attivare la procedura di richiesta di inserimento del primato nella prestigiosa classifica mondiale - si legge nella nota - Le misurazioni e le attestazioni di peso e grandezza del frutto sono partite immediatamente: grazie al supporto della Soc. Coop. Bilanciai Campogalliano si è testata, con pesi certificati, la bilancia utilizzata per misurare il peso del frutto. E dopo scrupolose verifiche, da parte del notaio presente, di validità della procedura e dei parametri , è ora arrivata la conferma: la ciliegia Sweet Stephany di Salvi Vivai e dell’Università di Bologna si è guadagnata un posto nel Guinness World Records con il titolo di ciliegia più pesante al mondo".

“Dopo più di dieci anni dedicati alla ricerca e allo sviluppo di questa particolare famiglia di ciliegie, è una grande soddisfazione l’ottenimento di questo risultato, perché conferma quanto sia stato importante il lavoro realizzato in questi anni”, spiega Stefano Tartarini, professore al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell'Università di Bologna e neoresponsabile del progetto Sweet.

Il programma da cui sono nate le Sweet è partito più di trenta anni fa all'Università di Bologna, con il coordinamento del professore emerito Silviero Sansavini e del dottor Stefano Lugli: un lungo processo di incroci e selezioni realizzato con metodi tradizionali.


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