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Vaccino obbligatorio, a Modena mancano all'appello oltre 26mila over 50

Il richiamo del Direttore Generale dell'Ausl: "Parecchi di questi finiranno in ospedale, non vale la pena correre il rischio"

Manca ormai una decina di giorni alla data clou per i cittadini over 50: chi non vorrà avere problemi a tornare al lavoro e non possiede il Green pass rafforzato, avrà tempo fino al 31 gennaio per fare la prima dose di vaccino anti covid, come stabilito dal decreto legge pubblicato il 7 gennaio.

L'Ausl di Modena, proprio alla luce di questa disposizione del Governo, ha attivato l'accesso libero agli hub vaccinali per tutti gli over 50, ma la risposta finora non è stata particolarmente significativa, come oggi ha confermato direttamente il Direttore Generale dell'Azienda Sanitaria Antonio Brambilla. Ad oggi hanno scelto di non vaccinarsi 26.654 modenesi, pari all'8% della popolazione con più di 50 anni. Le percentuali più elevate emergono non tanto fra i cittadini molto anziani, quanto proprio fra quelli ancora in età lavorativa. In particolare manca all'appello il 9,8% dei 50-54enne, il 9,1% dei 55-59enni e il 9,5% dei 60-64enni.

Nei giorni immediatamente successivi all'adozione del decreto si è avuto un afflusso maggiore di over 50 agli hub vaccinali per la prima dose (200 al giorno in media), ma nell'ultima settimana anche questo numero è sensibilmente calato.

"Numeri non sono soddisfacenti - ha confermato Brambilla - Probabilmente coloro che finora non si sono sottoposti alla vaccinazione non ne hanno proprio voglia. Ma noi li esortiamo. Con questa diffusione virale è evidente che ci si deve aspettare che si infettino e parecchi di loro finiscano in ospedale. Rischio che secondo me non vale la pena di correre".

Le sanzioni

È prevista la sanzione amministrativa di 100 euro una tantum per tutti gli over 50 (lavoratori e non) che, a partire dal 1° febbraio 2022, non sono in regola con l'obbligo vaccinale. A sanzionare i no vax sarà l'Agenzia delle Entrate, attraverso l'incrocio dei dati della popolazione residente con quelli risultanti nelle anagrafi vaccinali, su scala regionale o provinciale. La sanzione (che ha suscitato molte polemiche) non implica conseguenze penali e, in base a quanto specificato dal governo, potrà essere comminata una sola volta nell'arco della vita del cittadino. Questo ovviamente sempre che non commetta altre violazioni come quelle che vedremo qui di seguito.

Difatti, l'aver subìto la multa per la mancata vaccinazione non equivale ad avere un green pass, con accesso libero sul luogo di lavoro o nei locali pubblici o aperti al pubblico. Anche chi viene sanzionato, infatti, dovrà esibire comunque il green pass o il super green pass, a seconda del luogo. Chi non paga la sanzione amministrativa da 100 euro rischia tutt'al più un pignoramento, ossia la riscossione esattoriale da parte di Agenzia delle Entrate-riscossione. Quindi ci potrà essere il blocco del conto corrente nei limiti del valore della multa o del quinto dello stipendio o della pensione.

Per i lavoratori pubblici e privati e per i i liberi professionisti soggetti all'obbligo di vaccino anti covid, o soggetti all'obbligo di green pass base, che accedano ai luoghi di lavoro senza la certificazione richiesta, è già prevista la sanzione economica da 600 a 1.500 euro. Tale sanzione viene raddoppiata se l'inadempimento viene reiterato. La stessa sanzione si applicherà ai lavoratori over 50 tenuti ad esibire dal 15 febbraio prossimo il green pass rafforzato, se andranno a lavorare pur non avendo adempiuto all'obbligo di vaccinazione. E come già avviene per i lavoratori privi di green pass, anche gli addetti ultra cinquantenni che dal 15 febbraio saranno sprovvisti del certificato verde rafforzato per accedere al luogo di lavoro saranno considerati assenti ingiustificati, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro, ma senza diritto alla retribuzione né ad altro compenso o emolumento.

Il mancato possesso per quattro giorni (anche non consecutivi) del super green pass attestante l'obbligo adempiuto, fa scattare, a partire dal quinto giorno, la sospensione dal servizio e dallo stipendio. Nel caso dei docenti e del personale scolastico, contestualmente, scatta per i dirigenti il diritto di nominare un supplente che resterà in servizio fino all'eventuale rientro del diretto interessato, che si sia messo in regola con le prescrizioni previste dalla normativa.


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