Attualità

Ragazzi autistici, scuole quasi sempre presenti. Ma solo la metà ha ripreso le lezioni regolari

Alcuni dati interessanti sull'emergenza sanitaria vista dalla prospettiva delle famiglie modenesi con bambini o ragazzi affetti da autismo

Per la prima volta, le Associazioni dei famigliari di persone con autismo di tutto il territorio modenese (Aut Aut Modena Onlus, FrignAut ODV di Pavullo, Tortellante ApS di Modena e Sopra Le Righe Dentro l'Autismo Onlus di Carpi) e i Comitati dei genitori che si sono ormai costituiti in tutta la Provincia di Modena (Unione Distretto Ceramico, Unione Terre dei Castelli, Unione del Sorbara, Unione Terre d'Argine, Unione Comuni Modenesi Area Nord) hanno deciso di riunirsi per esprimere con un'unica voce le necessità, le richieste e le proposte delle persone con autismo e dei loro famigliari.  E' nato così, i 2 aprile scorso, il Coordinamento Autismo della Provincia di Modena.

Come primo impegno, il Coordinamento intendeva proporre un tavolo di confronto tra le Associazioni dei famigliari, le Istituzioni socio-sanitarie e il mondo della Scuola per 'fare il punto' sui traguardi raggiunti dalla rete dei servizi e su come possano essere affrontate le difficoltà con cui famiglie si trovano a confrontarsi. Questo evento era stato programmato per il 2 aprile 2020, ma ovviamente non si è potuto svolgere. Sarà però recuperato nel mese di settembre.

Il Coordinamento ha però lanciato una interessante iniziativa proprio nel cuore dell'emergenza sanitaria, predisponendo e distribuendo alle famiglie - 135 le risposte ricevute - un questionario per indagare sulla tenuta della rete socio sanitaria, parentale ed amicale durante il lockdown.

Le famiglie di bambini e ragazzi sono state molto seguite dalle associazioni, che nel 90% dei casi hanno contattato i loro associati, dai quali è arrivata la richiesta in particolare di suggerimenti per attività ricreative, ma anche l'invio di materiale e video.

Meno virtuoso il rapporto con il servizio di Neuropsichiatria Infantile dell'Ausl, che ha contattato solo il 45% delle famiglie intervistate. Lo stesso vale per gli assistenti sociali, che si sono fatti vivi solamente per il 18% dei bambini.

Più presenti gli operatori che seguono i ragazzi, che hanno contattato il 79% delle famiglie, spesso con cadenza quasi settimanale: solo nel 32% dei casi però sono state proposte dagli operatori attività dedicate, soprattutto con videoconferenze ed invio di materiale.

Molto presenti anche le scuole, che hanno preso contatti con gli alunni autistici nel 82% dei casi: soltanto il 52% degli studenti ha però ripreso le lezioni con la didattica a distanza. Tra chi è tornato sui banchi virtuali il 30% ha svolto videochiamate solo con l'insegnante, mentre il 29% ha partecipato a lezioni con tutti i compagni o con gruppi ristretti. L'80% dei ragazzi ha anche ricevuto compiti o attività da svolgere a casa. Purtroppo però, il 54% dei ragazzi non ha avuto contatti video o telefonici diretti con i compagni di classe.

Nel 75% dei casi gli alunni autistici delle famiglie intervistate sono stati contattati anche dall'educatore professionale che abitualmente li segue, anche in questo caso con cadenza quasi settimanale.Nel 61% dei casi sono state proposte attività didattiche. 

Secondo il Coordinamento Autismo della Provincia di Modena il feedback avuto dalle famiglie ha "evidenziato la reazione tempestiva e capillare avuta dalle associazioni di familiari e dalla Scuola, che si sono attivate e hanno raggiunto le famiglie immediatamente".


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