Cronaca

Importante sequestro di cocaina, tre giovani arrestati dopo la fuga in via Emilia

La Polizia ha recuperato 2,3 chili di cocaina destinata allo spaccio tra Modena e le Terre di Castelli. In manette tre albanesi pregiudicati, sorpresi in via Emilia e rintracciati nelle ore seguenti dopo una fuga in auto

Da tempo in zona Madonnina i cittadini segnalavano movimenti sospetti: auto con targa straniera che si aggiravano con frequenza e presenze poco rassicuranti. La sezione Narcotici della Squadra Mobile di Modena aveva svolto già alcuni accertamenti e la sera di mercoledì scorso, dopo l'ennesima segnalazione dei residenti, ha deciso di entrare in azione. I poliziotti hanno così individuato due auto che procedevano in coppia – con a bordo 3 persone – e hanno deciso di fermarle per un controllo in via Emilia Ovest.

Uno dei due conducenti è stato bloccato immediatamente, mentre l'altro ha proseguito incurante e si è fermato al semaforo con via Zanfi. Gli agenti hanno affiancato l'auto e intimato l'alt, scendendo dal proprio veicolo per invitare gli occupanti a fare altrettanto. Quando però un poliziotto ha cercato di aprire la portiera, il giovane al volante è ripartito a tutta velocità, rischiando di travolgere l'agente.

Due persone sono così fuggite, mentre una terza, un albanese di 31 anni, è stato accompagnato in caserma. Dopo qualche ora di verifiche e controlli incrociati, gli uomini della Mobile hanno rintracciato un secondo soggetto, portandosi a casa sua per una perquisizione: qui è stato fermato un altro abanese, 21enne, e sono stati sequestrati 8mila euro in contanti.

Come ultimo atto dell'operazione, i poliziotti hanno individuato il terzo uomo, 25enne e connazionale degli altri due: nel suo appartamento di Vignola sono spuntati diversi involucri sottovuoto contenenti una quantità complessiva di cocaina pari a 2,3 kg. Insieme allo stupefacente sono stati sequestrati anche strumenti per il confezionamento e telefoni cellulari.

I tre albanesi, tutti già noti e residenti tra Vignola e Castelvetro, sono quindi stati inviati a processo per direttissima con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio. La droga, che una volta tagliata e confezionata avrebbe potuto fruttare quasi 20mila euro, era probabilmente destinata ad un bacino piuttosto ampio in provincia. 


Si parla di