Cronaca

Chiede la residenza, ma il documento è falso (e non è suo): denunciato un 30enne

Si spacciava dal 2016 per un cittadino romeno usando una carta di identità contraffatta, il ragazzo ucraino che in seguito ad accertamenti internazionali è stato denunciato dalla Polizia Locale di Modena

Aveva ottenuto la carta d’identità italiana in maniera illecita un 30enne ucraino che, spacciandosi per un’altra persona di differente nazionalità, esibendo in particolare un documento romeno contraffatto, era riuscito a eludere la normativa sugli stranieri. Smascherato grazie anche a una serie di accertamenti internazionali, l’uomo è stato denunciato dalla Polizia locale di Modena.

La vicenda si è sviluppata nelle scorse settimane, quando l’uomo, in Italia con un regolare permesso di soggiorno emesso di recente, si è presentato all’Anagrafe di via Santi avviando le pratiche per ottenere la residenza a Modena. Al momento delle verifiche, però, nei database del Comune è emersa una quasi omonimia con un cittadino romeno, quindi comunitario, che nel 2016 si era registrato all’Anagrafe, diventando residente nel 2017, per poi essere cancellato dalle banche dati nazionali a seguito di una successiva emigrazione in un altro Paese.

Ipotizzando quindi che si potesse trattare della stessa persona di quattro anni prima, la Polizia locale è stata informata della particolare situazione – come avviene di consueto, nell’ottica della collaborazione con l’Anagrafe, quando emergono anomalie nelle pratiche – e sono iniziate le verifiche, svolte in modo congiunto dal Nucleo accertatori e dalla Polizia giudiziaria della Polizia locale. Le indagini hanno coinvolto anche le forze dell’ordine della Romania e dai riscontri con le autorità del Paese dell’est Europa è emerso, in effetti, che la carta d’identità presentata dal presunto romeno nel 2016 all’Anagrafe era in realtà intestata a un’altra persona (estranea ai fatti), oltre a risultare irregolare.

La conferma del collegamento tra i due episodi è arrivata attraverso ulteriori approfondimenti tecnici al Comando di via Galilei, dove il 30enne è stato convocato, a seguito dei quali gli è stato contestato di essere il “finto romeno” del 2016. Di conseguenza l’ucraino è stato accusato dalla Polizia giudiziaria di false attestazioni al pubblico ufficiale e di esibizione di falsa attestazione circa la propria identità, reati commessi nel 2017; mentre la carta d’identità italiana ottenuta illecitamente nel 2016, e mai restituita, visto che era ancora nella sua disponibilità, è stata sequestrata a fini probatori. Inoltre, il 30enne dovrà rispondere anche della violazione della normativa sugli stranieri, dal momento che, sempre a partire dal 2016, si era evidentemente trattenuto in Italia senza permesso di soggiorno.