“A noi preme garantire la sicurezza dei cittadini modenesi, ma anche  degli operatori di Polizia. A meno di considerevoli incrementi di personale per le forze di polizia o di una diversa attribuzione dei servizi connessi all’immigrazione, la Questura di Modena non può più permettersi di avere un Cie.” È l’urlo dei sindacati della Polizia in merito alla difficile e turbolenta gestione del centro di identificazione ed espulsione di Modena.

La mancanza di personale e l’errata assegnazione degli incarichi porta gli organi di Polizia ad essere sempre più frequentemente impegnati nella struttura, privando così la città e i suoi abitanti nelle normali attività di sicurezza e intervento: “Ogni tensione al Cie deve essere gestita con il personale impiegato in servizio di pattuglia, il che significa distogliere le Volanti impegnate nel controllo del territorio. Questo fa si che, usando una nota metafora, sguarnendo la città dalle guardie, i ladri hanno gioco facile, basta vedere i dati sui furti in appartamento”.

Se a questo si aggiunge che a pochi chilometri, a Bologna, esiste un altro Cie dove però la vigilanza ed il pronto intervento vengono assicurati dal personale del Reparto Mobile, affinché la Questura possa impegnare i propri agenti nel controllo del territorio, nella prevenzione e repressione dei reati, ecco che esplode ancor di più la polemica. I sindacati della Polizia di Modena per tutti questi motivi chiedono la chiusura del Cie di via La Marmora a meno che non ci sia un importante incremento del personale. I dati sono negativi: Dal 2004 ad oggi il numero del personale della Polizia di Stato a Modena è sceso sino a raggiungere il minimo storico nel 2011, ovvero a 417 unità, con un disavanzo di almeno 50 poliziotti; per non parlare, poi, dei pensionamenti senza sostituzione, il che porterebbe il numero a 70. “Per una struttura che assolve a compiti nazionali, non possono e non devono  essere impiegate le sole forze modenesi”.