Cronaca

"Il giorno che non c'è", l'ultima fatica letteraria di Daniela Ori

L'ultima fatica letteraria di Daniela Ori è "Il giorno che non c'è" edito da Artestampa, e in cui la scrittrice modenese ha voluto mostrare il suo lato da poetessa, conquistando i lettori con i temi della quotidianità riflettendoci su

L'ultima fatica letteraria di Daniela Ori è "Il giorno che non c'è" edito da Artestampa, e in cui la scrittrice modenese ha voluto mostrare il suo lato da poetessa, conquistando i lettori con temi a lei cari e che sono in realtà i temi fondamentali per la vita di tutti. L'opera verrà presentata Mercoledì alla Biblioteca Estense. In attesa dell'appuntamento letterario abbiamo intervista Daniela Ori.

Un libro di poesia nel 2017, perché oggi la poesia è un valore aggiunto per i lettori e quindi, che ruolo ha oggi la poesia? Un libro di poesia in quest'epoca frenetica dove non si ha più tempo per nulla è un dono che si fa a se stessi. La lettura di una poesia serve a fermare un po' la corsa quotidiana. Un libro di poesie non è impegnativo come un romanzo, ti fermi, apri le pagine a caso e leggi la lirica che in quel momento è adatta alla tua anima. E così entri in un mondo magico. La poesia è infatti la chiave di accesso per entrare in un mondo speciale: quello intimo dell'Autore. Allora la poesia diventa un viaggio verso una dimensione fatta di immagini, suoni, profumi, pensieri che si apre a chi sa ascoltare e vedere oltre la superficie della razionalità. La poesia è un riconoscersi e un ritrovarsi nelle parole di un altro, perchè la poesia è sintesi assoluta di emozioni, sensazioni, ricordi, speranze. 

Questo libro nasce dall'unione artistica di una poetessa, con una pittrice (Beatrice Riva) e uno scrittore (Fabio Clerici), perché questa scelta? Il libro contiene poesie, riflessioni e dipinti: in sintesi è un progetto artistico che collega più artisti e che manifesta un forte legame tra poesia, scrittura e pittura. Ogni artista esprime emozioni, chi lo fa scrivendo, chi lo fa dipingendo, chi lo fa commentando. Poi c'è un lato femminile e un lato maschile che convivono all’interno di ciascuno di noi. Così ho voluto la voce maschile dello scrittore Fabio Clerici a commentare, dal suo punto di vista, i gruppi di poesie della mia raccolta e sinteticamente la prefazione. In questo modo ho realizzato una sorta di contrappunto tra due voci: quella femminile e quella maschile. Poi i dipinti di Beatrice Riva hanno evocato con immagini le emozioni delle poesie. Il tutto è diventato una composizione armonica, giusto come una originale e suggestiva partitura musicale. Il legame ideale con la musica c'è, dato che il libro raccoglie le poesie in sette gruppi come le sette note del pentagramma.

Si legge che i personaggi nascono da situazioni reali e immaginarie, quali sono stati effettivamente gli spunti per quest'opera?  Ogni poesia riassume un racconto: i versi sintetizzano una storia di emozioni vissute o immaginate. Le poesie nascono da un ricordo, da un incontro, da una forte emozione, da un dolore, da un evento che ha destato stupore, da una storia che ha emozionato. Così con le mie liriche ho narrato, in versi, tante storie spaziando tra il presente e il passato e dialogando idealmente con creature di epoche antiche o immaginate. La storia è la mia fonte privilegiata di ispirazione e sono incuriosita soprattutto dalle donne della storia, dai loro sentimenti e dalle loro emozioni. Così quando scrivo storie o poesie immagino sempre che le donne di epoche passate abbiano provato le stesse emozioni delle donne di oggi: gioie, dolori, sentimenti. Poi con la fantasia posso evocare nei miei scritti personaggi del passato e magari mi invento per loro una vita migliore di quella che forse hanno vissuto.

Come si fa ad avvicinare i giovani alla poesia, come deve essere raccontata e comunicata? Ciascuno per me può leggere una poesia per scoprire qualcosa di se stesso. I giovani amano da sempre la poesia, perchè è sintesi, è la voce dell'anima: quando scrivono messaggini in fondo fanno poesia, se sintetizzano emozioni. Come deve essere comunicata la poesia ai giovani? Secondo me proprio cercando di far comprendere che quello che va ricercato non è necessariamente il pensiero di chi ha composto il verso, ma cercando il confronto, per poter riconoscere qualcosa di noi in quello che ha scritto un altro. Io mi ritrovo nel testo di un poeta, quando scopro che ha descritto proprio quello che sento o che ho vissuto io stessa. E quando la poesia desta stupore, emozione e condivisione ha svolto la sua funzione comunicativa per me.

Come stai organizzando la promozione del libro? Un libro di poesie va promosso, a mio avviso, in modo originale, per cercare di coinvolgere i partecipanti, destando stupore ed emozione. Per la promozione di questo libro ho pensato a modalità sempre differenti, giusto per incuriosire e per attrarre. Il debutto, avvenuto il 9 marzo al Salotto Aggazzotti di Modena, ha previsto una conduzione della socia giornalista Manuela Fiorini, accompagnata dalle letture di alcune poesie che ho effettuato personalmente, intervallate da canzoni moderne interpretate dalla cantante Sabrina Gasparini. Poi abbiamo presentato il libro alla Libreria EmilyBookshop di Modena l'8 aprile e questa volta il socio poeta Daniele Biagioni ha interpretato poesie assieme a me, accompagnati dalle melodie celtiche all'arpa, suonate da Lucia De Carlo. Davvero originale e coinvolgente è stato poi il Reading Teatrale realizzato sui testi del libro il 22 aprile al Teatro Alberione di Modena da un cast tutto milanese, per la regia e sceneggiatura di Annibale Lino Fontana, che ha anche recitato assieme a Fabio Clerici e a Mikaela Modigliani. Sarà ancora diversa la presentazione che si terrà il 10 maggio, nell'ambito dell'iniziativa Maggio dei Libri 2017, al Palazzo dei Musei di Modena, dove la conduzione sarà affidata allo scrittore Gabriele Sorrentino e le poesie saranno interpretate dall'attrice Daniela Di Bernardo.


In questi anni l'Associazione di Scrittori I Semi Neri, di cui Daniela fa parte, ha avuto un ruolo sempre crescente in città, quali sono le proposte che volete portare avanti per creare un laboratorio creativo e culturale? Da una decina d'anni faccio parte di questo sodalizio di scrittori. Siamo un’associazione modesta, che non ha un’organizzazione per gestire eventi. Nella vita abbiamo ciascuno la propria professione (non siamo scrittori di mestiere), per cui collaboriamo da volontari nell'associazione e ci definiamo solo appassionati di letteratura che amano scrivere. Pubblichiamo libri e spesso libri collettivi a più mani e cerchiamo di promuovere i nostri testi attraverso forme varie, realizzando reading, performance teatrali, coinvolgendo amici attori e musicisti. Tra i soci ci sono persone che hanno fatto teatro e altri che conoscono la musica e l’informatica. Cerchiamo di organizzare eventi con le nostre forze. Se ci sono persone interessate possiamo organizzare laboratori di scrittura creativa secondo un format gestito da una parte di soci esperti nella docenza. La parte più impegnativa ma molto coinvolgente è l’attività didattica che da qualche anno stiamo proponendo alle scuole, col tentativo di far conoscere e amare la storia, la letteratura e la scrittura e con lo scopo di far provare ai giovanissimi l'impegno e la bellezza di scrivere un racconto e di narrare i propri sogni e le proprie emozioni.

Infine, tre motivi per cui non si può non leggere "Il giorno che non c'è" ? Uno: è un libro originale. Come le note di una partitura musicale, la raccolta è un susseguirsi di emozioni poetiche che coinvolgono e portano il lettore a immedesimarsi nelle poesie ritrovando proprie sensazioni e dando voce a sentimenti nascosti o emozioni vissute. Due: Perché è un viaggio alla ricerca di emozioni e sensazioni che ciascuno di noi prova o ha provato nella vita. Tre: Perché è una raccolta di tanti piccoli componimenti, ciascuno dei quali racchiude un breve racconto, per cui ce n’è per tutti i gusti: ambientazione storica, noir, fantasy, horror, naif, favola, comicità ecc..


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