Cronaca

Nasce "Emilio", per degustare la cucina di una volta

Un viaggio nel passato culinario della nostra tradizione: prende forma l'idea di Beppe Palmieri, storico maître della Francescana. Solo su prenotazione.

E’ stato presentato alla stampa il nuovo “palcoscenico gastronomico” ideato e realizzato da Giuseppe Palmieri, storico maître e sommelier dell’ Osteria Francescana che, con il suo solito entusiasmo, ha pensato a  un luogo di incontro e degustazione (Rua Freda 21, su prenotazione al numero 347 6681865) che apre i battenti oggi 3 ottobre e, fino a fine dicembre, vedrà protagoniste le leccornie che vivevano sulle tavole delle nostre mamme e delle nostre nonne. Alla conferenza anche Ingrid Caporioni, assessora al centro storico e Francesca Maletti, presidente del Consiglio di Modena.

Si chiama Emilio (Come se non ci fosse un domani) ed è un posto semplice, pieno di energia positiva e di cose buone, dove con attenzione, premura ed entusiasmo si celebrerà la cucina domestica e borghese di una volta: un omaggio a Giorgio Fini che a Modena, per primo, ha trasformato un semplice ristorante in un posto unico.

Un menù fisso, diverso ogni mese, incentrato sulle specialità emiliane della memoria: dalla salsa verde, alla giardiniera, dalle lasagne bianche alla salsiccia ai tortelli di ricotta ed erbette di Scandiano, senza dimenticare i passatelli in brodo di cappone, il Cappello del Prete, la Crostata di amarene brusche di Modena o il salame al cioccolato (solo per citarne alcune). In cucina un uomo e una donna: Daniele Reponi ed Elisa Torreggiani. E il tutto sarà annaffiato dalle raffinate selezioni enologiche di Palmieri.

“Il vero grande obiettivo di Emilio - spiega Beppe Palmieri - è restituire spazio e importanza alla cucina domestica che sta rischiando di spegnere lentamente luci e fornelli. Quei fornelli che hanno creato e nutrito le vecchie generazioni di uomini che hanno fatto la fortuna del nostro paese. Riaccendiamo proprio quella fiamma che ha scaldato tegami e cuori, perchè si possa tornare a crescere, facendo tornare a  vivere quella cucina domestica che tutti i giorni ha abbracciato e confortato figli e nipoti; giovani che hanno studiato, lavorato e creato il futuro, grazie al calore di una cucina accesa dall'alba alla notte”.

“Emilio - ha sottolineato Ingrid Caporioni -è una di quelle realtà che ci fa capire come la città voglia andare velocemente verso i valori di una volta. E’ più che mai viva la voglia di condividere, di riavvicinarsi. E io voglio essere al passo con questo tipo di città e cittadini che hanno voglia di portare nel futuro il nostro passato ma senza nostalgie.”


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