Cronaca

Giustizia incomprensibile, ladri condannati dal Tribunale a vivere al Novi Sad

Clandestini e senza fissa dimora, arrestati per furto e condannati all'”obbligo di dimora”. Ma non avendo alcun posto fisso in cui vivere sono liberi di scegliere: decidono di stare sulle tribune del parco

Fa discutere la sentenza adottata dal giudice del Tribunale di Modena nei confronti di due stranieri – due giovani tunisini – arrestati la scorsa notte per furto aggravato. Non era la prima volta che i due nordafricani venivano arrestati e denunciati per svariati reati contro il patrimonio e ieri mattina sono comparsa davanti al giudice per conoscere la propria pena, chè è risultata essere la condanna non al carcere, bensì all'obbligo di dimora.

Fin qui nulla di strano: la pena, per quanto ai più possa sembrare lieve, può comunque ritenersi commisurata ai gesti criminali compiuti. Ma il caso in questione presenta una contraddizione in termini. I due tunisini, 21 e 25 anni, sono infatti clandestini e senza fissa dimora

Di uno - che si trova in ospedale per le fratture riportate per essergi gettato dalla finestra nel tentativo di sfuggire all'arresto – si conosce poco, mentre dell'altro si sa che occupava abusivamente un garage al Windsor Park con altri connazionali irregolari. Ora però, ci ha pensato il giudice a dare una stabilità abitativa. A seguito della condanna e non possedendo un domicilio, i due hanno dovuto indicare alle forze di Polizia un luogo in cui scontare la pena. E hanno scelto le tribune coperte del parco Novi Sad.

Di fronte a due clandestini che sopravvivono in città solo grazie a furti, questa è stata la risposta del Tribunale di Modena. Ma poteva andare peggio. Già, perchè si sono già registrati casi analoghi in cui la pena è stata “maggiore” e i criminali senza fissa dimora sono stati condannati agli arresti domiciliari. In questo caso il costo è ricaduto sull'intera collettività, con il pagamento di una camera d'albergo o di un appartamento per i detenuti. In questo caso, invece, il costo della pena inflitta agli stranieri in questione ricadrà soltanto sulle loro prossime vittime di furto.


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