Magner Bein | Perché i ciccioli sono così buoni? Il segreto dietro la tradizione
I ciccioli sono uno degli alimenti più tradizionali della nostra cucina e anche più ipercalorici. Fatti principalmente di grasso di maiale, conservano il segreto della loro bontà nei dettagli della preparazione, che scopriremo insieme
Per chi visita le terre emiliano-romagnole non può non assaggiare i ciccioli, uno dei piatti più gustosi, più saporiti e sicuramente tra i più calorici che la nostra terra può offrire. I ciccioli sono un prodotto alimentare ottenuto dalla lavorazione del grasso del maiale, e ciò ci spiega perché vengono classificati come alimento ipercalorico.
Seppur in italiano li conosciamo come ciccioli, il loro nome d'origine cambia da città a città. Infatti sono chiamati grasul in Romagna, graséi nel Piacentino, grasò o grasòl nel Reggiano, grasò o cicioli nel Ferrarese, gréppole nel Mantovano e grasooli nel Modenese. Ad avere la meglio sulla scelta del nome è ovviamente il loro ingrediente fondamentale, ossia il grasso di maiale.
COME VENGONO PREPARTI I CICCIOLI? La lavorazione inizia prendendo il grasso di maiale e tagliando in piccole parti, quindi vene messo a cuocere su fuoco lento così da far fondere la parte grassa e consentire all'acqua contenuta di evaporare. Ora che i pezzi di grasso hanno acquisito un colore giallastro ossia si sono dorati, vengono versati in un canovaccio, spremuti e poi insaporiti con alcuni aromi.
La tradizione vede tra gli aromi più comuni il chiodo di garofano, il pepe, la cannella, la noce moscata, ma queste cambiano da provincia a provincia, da città a città e da produttore a produttore, per esempio alcuni preferiscono salarli altri invece non lo fanno. Ciò che è importante è che questi aromi vengano inglobati per bene nel composto.
LA DIFFERENZA TRA CICCIOLO E STRUTTO. Si definisce strutto la parte colata, ossia la parte liquida che fuoriesce dal cicciolo, mentre invece parliamo di cicciolo per la parte solida residua. Una volta avvenuta la torchiatura, i ciccioli possono essere lasciati in formella oppure sbriciolati a caldo e conservati per due mesi.