Cronaca

Rapina alla Tabaccheria di Nonantola, tutto inventato dalla commessa

I Carabinieri incastrano la zia della titolare, che il giorno del finto colpo aveva denunciato la sparizione di 40mila euro a causa di una rapina a mano armata. Ma in realtà aveva perso quella cifra giocando a '10 e Lotto' e si era inventata un escamotage per farla franca

Colpo di scena nelle indagini per la rapina dello scorso 24 agosto alla tabaccheria di strada Maestra di Redù, a Nonantola. I Carabinieri hanno infatti scoperto che in realtà il crimine denunciato non è mai avvenuto, ma è stata la presunta vittima a inventare tutta la storia per coprire le proprie perdite al gioco.

Ad avvisare i miliari era infatti stata la tabaccaia, zia della titolare dell'esercizio, che aveva dichiarato di essere stata rapinata da un malvivente alla riapertura pomeridiana del negozio, il quale aveva rubato un pacchetto con ben 40mila euro in contanti, frutto di alcune giocate “scriteriate” a '10 e Lotto” della mattina stessa.

Peccato che a compiere quelle puntate, in preda alla follia del gioco, è stata la stessa tabaccaia. Il racconto della donna presentava alcune lacune e l'indagine dei Carabinieri ha presto messo in evidenza tutte le contraddizioni, a partire dall'assenza del fantomatico rapinatore sui nastri del sistema di videosorveglianza, che avrebbe dovuto riprendere tutta la scena.

La commessa ha poi confessato tutto – garantendosi così una denuncia per simulazione di reato – e spiegando che era stata lei stessa a perdere quella enorme cifra al gioco e non un altro cliente della mattinata, sul quale erano ricaduti i primi sospetti del presunto crimine. Resasi conto di averla fatta grossa, si era intascata nuovamente il denaro, sperando che la bugia della rapina riuscisse a togliere ogni sospetto dalla sua persona.


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