Cronaca

Terremoto in Emilia: oltre 12mila sfollati nei campi di accoglienza

La Regione tira le somme a due settimane dal primo grande evento sismico: colpiti 54 comuni tra Modena, Reggio, Bologna e Ferrara per quasi un milione di abitanti, il 21% della popolazione emiliano-romagnola

Tendopoli nella bassa modenese

Numeri tutto sommato positivi quelli forniti dall’assessore regionale alla protezione civile, Paola Gazzolo, nonostante la situazione nei comuni terremotati rimanga difficile. La macchina dei soccorsi si è mossa in modo esemplare, mettendo a disposizione delle popolazioni colpite dai terremoti 3mila posti in più del necessario, divisi tra campi d’accoglienza, scuole, palazzetti e alberghi convenzionati. Le oltre 12mila persone ospitate in sistemazioni di fortuna stanno attendendo le verifiche sulle case rimaste in piedi: i rilevamenti sono effettuati da 1.500 vigili del fuoco in servizio, a cui verranno affiancate altre 100 unità. A tutt’oggi rimangono da effettuare 13.976 controlli, ma i pompieri non sono da soli nella lunga azione di supervisione: le facoltà di ingegneria dell’Emilia Romagna hanno infatti formato 14 squadre di tecnici per coadiuvare i vigili del fuoco e accelerare le operazioni di verifica, che si concluderanno entro una settimana. I rilevamenti hanno evidenziato la sostanziale inagibilità di oltre 200 scuole del territorio (121 inagibili, 94 parzialmente inagibili), e confermato la difficile situazione dell’ospedale di Carpi, che da ieri ha riattivato solamente i servizi di Pronto Soccorso, radiologia e dialisi. Nel complesso, sono 54 i comuni colpiti dai terremoti del 20 e 29 maggio, divisi tra le province di Modena, Reggio, Bologna e Ferrara: si tratta di quasi 1 milione di abitanti, pari al 21,3% della popolazione dell’Emilia Romagna.


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