Economia

Aumento capitale Unicredit, da Modena 85 milioni

Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena sottoscrivono l'aumento di capitale di Unicredit. Confermate le erogazioni a sostegno dei progetti a favore dei territori

La Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e la Fondazione Cassa Risparmio di Modena hanno deciso di procedere ad una sottoscrizione dell’aumento di capitale di Unicredit. Per consentire alle Fondazioni di assumere le decisioni in piena autonomia, Carimonte Holding, nell’interesse della miglior gestione del patrimonio dei suoi soci, ha riassegnato ad entrambe le fondazioni le azioni detenute in Unicredit.

La Fondazione del Monte, che ha assunto la decisione all’unanimità, sottoscrive l’aumento di capitale per una percentuale pari al 60% della quota di spettanza e per un esborso netto di circa 11 milioni di euro. Questo aumento non comporterà per la Fondazione alcuna forma di indebitamento e non comprometterà la propria solidità patrimoniale. In questo modo la Fondazione del Monte rimane all’interno del protocollo di intesa Acri-Mef che impedisce di concentrare su un solo asset oltre il 33% del proprio patrimonio.

La Fondazione Cassa di Risparmio di Modena ha deciso di procedere alla sottoscrizione dell’aumento di capitale di UniCredit fino a un esborso complessivo di 85 milioni di euro. In questo modo la quota percentuale di partecipazione si attesterebbe allo 0,50 per cento del capitale di UniCredit, contro l’1,40 per cento detenuto prima dell’aumento di capitale. Le due Fondazioni hanno anche precisato che le erogazioni previste per i progetti, sociali o culturali, non subiranno alcuna variazione.

Il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, Paolo Cavicchioli, ha dichiarato che “la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena intende sostenere il piano di rilancio del gruppo secondo criteri che garantiscano il volume di erogazioni già programmato. Riteniamo che la scelta di aderire all’aumento di capitale risponda al meglio al principio di conservazione e valorizzazione del patrimonio investito in UniCredit che ha visto la Fondazione quale azionista storico e della banca conferitaria. Al contempo – conclude Cavicchioli – consente di mantenere l’esposizione verso UniCredit entro i limiti fissati dal Protocollo d’Intesa sottoscritto da Acri e Ministero delle Finanze, garantendo lo sviluppo di un processo di adeguata diversificazione del patrimonio”.


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