Economia

Mercato dell'usato. Cucina, auto e Vespa: ecco cosa comprano online i modenesi

Secondo l’Osservatorio 2017 Second Hand Economy condotto da DOXA per Subito, il 47% degli emiliani vende o acquista beni di seconda mano. A Modena il 15,8% degli annunci. Guadagno medio di 600 euro per i venditori

Il mercato dell’usato continua a crescere grazie a un approccio ai consumi innovativo e smart che vede gli italiani sempre più protagonisti delle proprie scelte, in linea con le passioni e in funzione dello stile di vita, tanto che negli ultimi 3 anni il volume d’affari di questo settore è aumentato in modo costante, grazie al forte traino della compravendita online (+72% dal 2014). A svelarlo la quarta edizione dell’Osservatorio Second Hand Economy condotto da DOXA* per Subito, piattaforma n. 1 in Italia per comprare e vendere con oltre 8 milioni di utenti unici mensili**, da cui emerge che il valore dell’economia dell’usato è di € 21 miliardi, ovvero l’1,2% del PIL italiano. I settori più importanti in termini di valore sono Motori (€15 mld), seguiti da Casa&Persona (€3,6 mld) e Elettronica (€1,3 mld).

Un trend confermato anche in Emilia Romagna, che si posiziona al terzo posto tra le regioni italiane per volume d’affari, dopo la Lombardia e la Toscana, con 2,3 miliardi di euro. Nel 2017 il 47% degli emiliani ha comprato o venduto oggetti usati; chi ha venduto ha guadagnato mediamente €613.

IL MERCATO SECOND HAND IN EMILIA ROMAGNA - In Italia l’online è il driver che guida la crescita del mercato della compravendita dell’usato. Dei 21 miliardi di euro generati nel 2017, € 9,3 miliardi derivano da internet con una crescita del 31% in più rispetto all’anno precedente. Infatti, tra coloro che nel 2017 hanno acquistato e venduto oggetti usati, il 42% ha utilizzato l’online come canale privilegiato per farlo, in particolare per la sua velocità e semplicità, riconosciuta dal 72% del campione. Internet e app sono il canale preferito soprattutto per la vendita (54%).

Il digitale rappresenta la risposta ideale per chi desidera acquistare o vendere oggetti appartenenti ad alcune categorie in particolare. Osservando infatti cosa viene effettivamente comprato e venduto in Italia attraverso l’online, si comprano soprattutto arredamento e casalinghi, seguiti da auto e libri. Si vendono invece auto, attrezzature sportive e telefonia.

Ma cosa succede in Emilia Romagna? Analizzando le oltre 165 milioni di ricerche fatte sulla piattaforma Subito nel 2017, la top 5 delle parole più cercate ha a che fare con le categorie CASA E PERSONA e MOTORI: sul podio cucina, auto e Vespa, seguono trattore e armadio. Che sia per lavoro, per piacere o per status symbol, gli emiliani hanno la passione per la casa nel cuore, tanto che nella top 10 compaiono anche divano, tavolo e la casa mobile per eccellenza: il camper.  Completano la classifica bicicletta, il più amato dei mezzi di trasporto, e iPhone.

E per quanto riguarda ciò che gli emiliani mettono in vendita su Subito, le categorie più gettonate sono auto, accessori auto e arredamento e casalinghi. La provincia più attiva è Bologna con il 25,2% di annunci pubblicati nel 2017 mentre per quanto riguarda le ricerche i bolognesi si orientando soprattutto su cucine, armadi e divani. Al secondo posto troviamo Modena con il 15,8% degli annunci e cucina, armadio e auto come oggetti più cercati, seguita da Parma con il 12,4%, Reggio Emilia (10,6%) e infine Rimini (10%). Chiudono la rosa delle province Forlì-Cesena (7,4%), Ravenna (7,3%), Ferrara (6,4%) e Piacenza (4,5%).

I DRIVER DELLA SCELTA DELL’USATO - Il 48% degli italiani dichiara di avere comprato o venduto usato nel 2017, al 4° posto dei comportamenti sostenibili più diffusi, subito dopo la raccolta differenziata (93%), l’acquisto di lampadine a LED (75%) e prodotti a km 0 (56%).

L’aspetto valoriale ha infatti un ruolo centrale nella decisione di compravendere beni usati, dimostrando che il consumatore oggi vuole fare scelte consapevoli e coerenti con i principi che guidano il proprio stile di vita. In questo contesto, indubbiamente la capacità di poter acquistare facendo un buon affare in termini economici, garantendo un risparmio rilevante, è la prima motivazione per il 70%, affiancata dalla scelta distintiva di trovare pezzi unici, d'antiquariato o non più in commercio (35%) e seguita dall’opportunità di conquistare l'oggetto dei desideri perfetto per le proprie necessità e passioni (10%). Entrando nel merito delle ragioni che spingono la vendita, il primo driver è la voglia di leggerezza e decluttering per liberarsi del superfluo (55%), seguito dalla possibilità di comprare altri oggetti nuovi o usati (21%) e da quella di guadagnare per il 19%.

Da queste tendenze emerge un cittadino italiano molto attento alla sostenibilità ambientale che cerca di favorire attraverso il riutilizzo (66%), legato affettivamente agli oggetti a cui attribuisce la possibilità di una seconda vita (60%) e che non rinuncia ad acquistare oggetti altrimenti costosi a un prezzo conveniente (58%). Questo scenario è ancora più vero tra le nuove generazioni dei Millennials che sono grandi utilizzatori di second hand (59%) e le cui percentuali di questi trend crescono ulteriormente con 71% per il primo driver e 67% per il secondo, integrando un terzo elemento motivazionale legato alla normalità di mixare nuovo e usato per gli acquisti (57%).

LA SECONDA VITA DEGLI OGGETTI - Gli oggetti che hanno già vissuto una “prima vita”, grazie alla Second Hand Economy ne vivono una seconda (e a volte anche una terza, una quarta…), venendo reimmessi nel circolo virtuoso dell'economia circolare. Nel 48% dei casi il bene viene salvato dalla discarica e usato dal suo nuovo proprietario fino ad essere consumato, nel 26% viene collezionato e conservato, nel 15% viene regalato a una “terza vita” quando non più utile, e nell’11% viene rivenduto. 

Per quanto riguarda invece i guadagni generati dalla vendita di oggetti usati il 40% degli italiani li mette a disposizione dell'economia domestica, il 25% li utilizza per altri acquisti nella stessa categoria di prodotto ma più recente, ad esempio il modello successivo, e il 19% per un oggetto usato della stessa categoria o di altre, infine il 16% per un oggetto nuovo.

PROSPETTIVE FUTURE DEL MERCATO - I 3 anni in crescita appena trascorsi non saranno un trend del passato ma un volano per un’ulteriore evoluzione in positivo dell’economia dell’usato che per il 75% è destinata a crescere ancora nei prossimi 5 anni. Questa percezione nasce in primis dalla sua capacità di essere un driver di risparmio (49%), in secondo luogo una scelta sempre più ecologica e sostenibile (45%), ma anche distintiva e smart (29%), oltre a rendere i consumi accessibili a più persone (21%) e trasformarsi in un canale di acquisto tra gli altri, normalizzando completamente questa modalità (16%).


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