Economia

Segno positivo per l'industria manifatturiera. Fatturato in crescita per meccanica, ceramica ed elettronica

Le imprese manifatturiere della provincia di Modena hanno chiuso l'anno con una produzione in crescita. Questo è il dato del 2015 che racconta di un'industria della manifatturiera che grazie all'estero riesce a riprendersi, registrando una variazione del +3,1%

Le imprese manifatturiere della provincia di Modena hanno chiuso l’anno con una produzione in crescita. Questo è il dato del 2015 che racconta di un'industria della manifatturiera che grazie all'estero riesce a riprendersi, registrando una variazione del +3,1% della produzione confermando l’andamento positivo che già si era manifestato nel trimestre estivo. 

Oltre alla produzione anche il fatturato è aumentato (+4,3%) e con lei anche la raccolta ordini che ha dinamiche diverse in base ai mercati, ma dimostrando un differenziale consistente tra ilmercato interno (+0,7%) e quello estero (+10,6%). Il bilancio complessivo dell’anno 2015 evidenzia un incremento produttivo medio del +1,3%, da considerarsi incoraggiante in quanto segue il debole +0,6% registrato nel 2014.

Non solo, la quota percentuale di imprese che si attende un incremento di produzione è scesa dal 23,8% del terzo trimestre 2015 al 10,2% del quarto. Il 52,4% prospetta una situazione di stabilità, mentre il 37,4% indica un probabile calo dei livelli produttivi nei primi mesi del 2016. Un dato confortante è la tenuta occupazionale: l’86,7% delle interviste ha indicato stabilità.

I SETTORI NELLO SPECIFICO
 
L’industria alimentare ha mostrato un 2015 altalenante con produzione in lieve aumento (+1,4%), fatturato e ordini interni in calo (rispettivamente -1,5% e -4,6%); sostenuta invece la dinamica degli ordini dall’estero aumentati del +8,9% in media d’anno.
 
La maglieria ha vissuto un anno difficile con cali di produzione (-7,9%), fatturato (-2,4%) e soprattutto per gli ordini interni (-14%). In crescita soltanto i mercati stranieri (+3,7%). Il settore delle confezioni di abbigliamento ha registrato un andamento contraddittorio conseguendo un’ottima crescita della produzione (+17,1%) ed un contemporaneo calo del fatturato (-3,5%). La raccolta ordinativi si è rivelata sostenuta sui mercati esteri (+14%) mentre su quello domestico si è palesata una battuta d’arresto (-9,2%).
 
Nel settore ceramico, invece, la produzione ha subito una flessione del -3,3%, mentre il fatturato ha mostrato un incremento del +6,5%. La raccolta ordini è apparsa sostenuta sui mercati esteri (+12,5%) dove viene realizzato ben il 54% del fatturato. Il mercato domestico si è mostrato stazionario (-0,1%), anche se in risalita rispetto ai cali dei tre anni precedenti. 

Per quanto concerne il settore dei prodotti in metallo, produzione, fatturato e ordini interni hanno evidenziato nel 2015 leggeri incrementi rispetto all’anno precedente (rispettivamente +1,7%, +1,2% e +0,9%). Soltanto il mercato estero si è rivelato particolarmente dinamico riportando una crescita degli ordini pari al +19,8%.
 
Positiva è apparsa la situazione del settore macchine e apparecchi meccanici dove la produzione si è incrementata del +6,3% e il fatturato del +6,9%. Gli ordini dall’interno sono cresciuti del +4,2% mentre quelli dall’estero del +12,5%. La quota di fatturato realizzata sui mercati internazionali è stata in media del 56,5%. Buona anche la congiuntura del settore macchine e apparecchiature elettriche e elettroniche: la produzione è aumentata del +5,2% e il fatturato del +7,3%. La raccolta ordini ha mostrato incrementi del +7,5% nel mercato italiano e del +8,6% in quelli stranieri.
 
Il comparto che produce mezzi di trasporto e relativi componenti ha evidenziato un aumento dei volumi prodotti del +2,3% ed un contemporaneo calo del fatturato nell’ordine del -7,9%. Stabili gli ordinativi.

Il biomedicale, infine, ha mostrato una contrazione della produzione del -1,4% mentre il fatturato è cresciuto del +7,6%. La raccolta ordini tuttavia è rimasta positiva, con aumenti del +7,4% per il mercato domestico, e del +11,1% sui mercati internazionali, che assorbono oltre il 67% delle vendite.


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