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Teatro Comunale: Il dittico di Gian Carlo Menotti

Va in scena venerdì 16 alle 20 e domenica 18 marzo 2018 alle 15.30 per la stagione lirica al Teatro Comunale “Luciano Pavarotti” Il dittico di Gian Carlo Menotti, ovvero due opere in lingua inglese (con sopratitoli in italiano) dal titolo The Telephone e The Medium. Lo spettacolo si vedrà in un nuovo allestimento prodotto dal Teatro Comunale nel contesto del progetto Modena Città del Belcanto al quale partecipano Comune di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio e Istituto Superiore di Studi Musicali "O.Vecchi - A.Tonelli". Secondo la missione principale di Modena Città del Belcanto, che vuole valorizzare la formazione dei cantanti attraverso la produzione musicale, il cast dell’opera è formato da allievi della Masterclass in Tecnica vocale e Interpretazione del repertorio tenuta da Raina Kabaivanska presso l’istituto Vecchi – Tonelli. La direzione musicale è affidata a Flavio Emilio Scogna, alla guida dell’Orchestra Filarmonica Italiana, mentre firma la regia dello spettacolo il modenese Stefano Monti. In scena Elizabeth Hertzberg, Lorenzo Grante, Marily Santoro, Marco Frezza (mimo), Julija Samsonova-Khayet, Chiara Isotton, Roxana Herrera Diaz e Arianna Manganello. L’esecuzione dell’opera verrà registrata in CD dall’etichetta Brilliant Classics.

Venerdì 16 alle ore 18, prima della prima, al Ridotto del Teatro, si terrà un incontro aperto al pubblico (ingresso via Goldoni 1) al quale parteciperanno Raina Kabaivanska, Stefano Monti e il critico musicale Gianluigi Mattietti.

Cresciuto in un ambiente familiare dove si coltivavano quotidianamente la musica, il teatro e varie forme d’arte, Giancarlo Menotti scrisse le sue prime liriche a sette anni, e a undici anni compose due opere, The Death of Pierrot e The Little Mermaid, tratte da Hans Christian Andersen. Dopo essersi trasferito negli Stati Uniti, studiò, grazie all’intercessione di Arturo Toscanini, al Curtis Institute of Music di Philadelphia, e lì conobbe Samuel Barber, col quale condivise poi gran parte della sua vita. Nel 1936, a Vienna, iniziò a scrivere l’opera Amelia al ballo, completata poi negli Stati Uniti, messa in scena a Philadelphia nel 1937 e l’anno dopo al Metropolitan. Il successo convinse la NBC a commissionare a Menotti un’opera per la radio, The Old Maid and the Thief, che fu trasmessa per la prima volta nel 1939, e nel giro di pochi anni il compositore si affermò come un grande operista, insignito anche di numerosi premi. Nel 1946, su commissione dell’Alice Ditson Fund, compose l'opera The Medium, che debuttò l'8 maggio dello stesso anno al Brander Matthews Theater della Columbia University. Si trattava di un piccolo teatro universitario ma il successo fu grande. Ne furono molto colpiti anche i produttori Efrem Zimbalist e Chandler Cowles che suggerirono a Lincoln Kirstein, direttore generale della Ballet Society (nel 1948 diventerà il New York City Ballet), di rappresentare questa breve «tragedia in due atti» all'interno della sua stagione operistica. Kirstein chiese però a Menotti di aggiungere un breve atto unico per completare la serata. Nacque così, nell'arco di poche settimane, The Telephone, or L'amour à trois, «opera buffa in un atto», breve, leggera, completamente diversa, per stile e per contenuto rispetto a The Medium, concepita proprio come un suo contraltare comico. Le due opere andarono in scena allo Heckscher Theater di New York, il 18 febbraio 1947, e poi, a partire dal 1° maggio, all'Ethel Barrymore Theater di Broadway, dove ebbero ben 211 rappresentazioni. Al successo americano seguì subito quello europeo: le due opere furono rappresentate insieme a Londra e a Parigi fin dal 1948, nel 1949 ebbe luogo a Genova la prima italiana della Medium, con la regia del compositore, seguita nel 1951, da una sua versione cinematografica, girata proprio in Italia e presentata anche al Festival del Cinema di Venezia.


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