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Achille Campanile e il suo esilarante teatro

Lo stile di Campanile, praticamente oggi riconoscibile ed inconfondibile al primo assaggio, si compone di una prosa curata, precisa, pignola, con costante (ma sottintesa) ricerca di impeccabilità linguistica

Nella grande ed esperta conoscenza della lingua, e nel sapiente uso del lessico (solo apparentemente popolaresco, in realtà rigorosamente studiato e sofisticato), affonda la radice della non comune capacità di allestire spettacoli della logica che, in qualche assonanza (o piuttosto consonanza) con effetti tipici pirandelliani, ridicolizzano la più istintiva delle convenzioni sociali, la parola, ed attraverso questa le convenzioni stesse.

Molti critici hanno elevato lo scrittore a "classico" del Novecento, fra questi Carlo Bo (per il quale era "uno dei rarissimi inventori di un nuovo genere letterario") ed Enzo Siciliano, che ha evidenziato come in questo autore "il riso, nell'attimo in cui scocca, è anche empio". Oltre che all'analogia con alcuni dei percorsi pirandelliani in tema di convenzioni, Campanile è stato variamente accostato alle ricerche sull'assurdo di Ionesco (accostamento che respinse) ed al surrealismo, ma secondo alcune visioni costituirebbe un unicum, un caso pienamente a sé e di non vantaggiosa comparazione.
Come tutti gli umoristi, Campanile fu sottovalutato per anni da tutta la critica ufficiale; la sua riscoperta da parte del pubblico e della critica negli anni settanta rese giustizia ad uno dei più grandi umoristi italiani.

In particolare Umberto Eco ne analizzò lo stile e la modernità del suo umorismo paradossale e surreale. « L'umorista tra l'altro è uno che istintivamente sente il ridicolo dei luoghi comuni e perciò è tratto a fare l'opposto di quello che fanno gli altri. Perciò può essere benissimo in hilaritate tristis e in tristitia hilaris, ma se uno si aspetta che lo sia, egli se è un umorista, può arrivare perfino all'assurdo di essere come tutti gli altri "In hilaritate hilaris e in tristitia tristis" perché, e questo è il punto, l'umorista è uno che fa il comodo proprio: è triste o allegro quando gli va di esserlo e perciò financo triste nelle circostanze tristi e lieto nelle liete. »(Achille Campanile)

La Compagnia "Quartetto Lidó" nasce nel 2015 . I cinque attori del Quartetto Lidó (Claudio Bolognini, Paola Fabretti , Paola Maffei , Giulio Serra e con la partecipazione straordinaria di Laura Spimpolo) e il servo di scena Federico Stanzani (altra guest star) porteranno in scena nove bellissimi corti di Achille Campanile . Mentre si dipanano i processi talmente logici da portare a risultati impossibili , il servo tra uno sketch e l'altro cercherà di sfondare la quarta parete . Chi assiste allo spettacolo impara il modo di : riempire i teatri , ordinare al bar , tenere i rapporti con i calzolai , compilare curricoli , arginare gli acquisti , sfuggire alle avances , raccontare la Storia, consumare i pasti in hotel , evitare le mance e tanto altro ancora. Lo spettacolo "Le Armi di Achille - Raccolta differenziata di Materiale Organico" è stato premiato nel 2016 al Concorso Armando Bonaldi (miglior attore Giulio Serra, migliore opera , menzione speciale a Federico Stanzani "per aver fatto ridere e divertire") .

Durata 90' senza intervallo (che non ci sarà proprio).


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