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In centro storico "L'Ortodossia in Emilia Romagna tra Bisanzio e Mosca"

Nella chiesa ortodossa di Modena Est vi è un affresco di San Geminiano in abiti bizantini (è infatti considerato Santo anche dagli Ortodossi perché vissuto in periodo antecedente allo scisma con la chiesa cattolica). Nel 350 fu nominato Vescovo di Modena divenendo molto amato tra i fedeli che gli attribuirono il potere di sconfiggere i demoni. Si racconta che questa sua fama fosse giunta fino alla corte di Costantinopoli, dove l’Imperatore Gioviano lo convocò per guarire la figlia posseduta. Altro legame è dato dai Re Longobardi che conquistarono nel settecento il territorio di Modena fondando le più importanti abbazie (tra cui Nonantola) e che si convertirono alla Chiesa ortodossa di Aquileia.

Ovviamente in Emilia Romagna l'eredità bizantina è rimasta forte soprattutto a Ravenna, tuttavia nella sola provincia di Modena si contano almeno 12.000 persone di fede cristiano ortodossa. Si tratta anche del trecentesimo anniversario della venerata icona detta Modenskaja, che fu trasportata da Modena dal conte Chèrémétiev nel 1717, successivamente offerta alla chiesa del villaggio di Kossino dall'Imperatore Pietro I.

L'appuntamento è a Modena, sabato 18 novembre ore 16.30 presso la Sala Redecocca del quartiere centro storico, Piazzale Redecocca 1. L'iniziativa, gratuita e aperta al pubblico, dal titolo: "L'Ortodossia in Emilia Romagna tra Bisanzio e Mosca" vedrà come relatori: Prof. Mikhail Talalay, dr. Ennio Bordato, Prof. Giovanni Gardini e Padre Giorgio Arletti.


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