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"Contro gli dei degli altri", alla Fondazione San Carlo

Venerdì 23 gennaio si conclude con la conferenza di Fabio Dei, la prima parte del ciclo dedicato al tema Ospite, ideato dal Centro Studi religiosi. Alla Fondazione Collegio San Carlo di Modena (via San Carlo, 5 ) Fabio Dei, professore di Antropologia culturale all'Università di Pisa presenta la lezione dal titolo Contro gli dèi degli altri. Identità religiosa e violenza nei conflitti contemporanei.

Dei ha dedicato le sue ricerche alle forme di persistenza della memoria storica nella cultura popolare, alle culture del dono e al ruolo svolto dalla reificazione dei caratteri identitari nella violenza e nei conflitti contemporanei. Tra le sue pubblicazioni: Beethoven e le mondine. Ripensare la cultura popolare (Roma 2002); Antropologia della violenza (a cura di, Roma 2005); Poetiche e politiche del ricordo (et al., Roma 2005); Il dono del sangue. Per un'antropologia dell'altruismo (et al., Ospedaletto 2008); Culture del dono (et al., Roma 2008); La materia del quotidiano. Per un'antropologia degli oggetti ordinari (et al., Ospedaletto 2011); Antropologia culturale (Bologna 2012); Grammatiche della violenza. Esplorazioni etnografiche tra guerra e pace (et al., Ospedaletto 2013).

I discorsi sull'identità religiosa, ma possiamo aggiungere anche concetti quali cultura, etnia, conflitti etnici o culturali, multiculturalismo, integralismo e tutti i termini ad essi correlati, si intrecciano e si confondono con frequenza sempre maggiore nei discorsi politici, nei dibattiti televisivi, sulle pagine dei giornali, nei dialoghi fra persone. Spesso sono strumentalizzati, usati in modo scorretto, ma la quotidianità con cui vengono impiegati ha dato adito a categorie concettuali tanto ovvie quanto errate. Ne derivano stereotipi caratterizzati da scarsa conoscenza e veramente poca riflessione, che diventano poi fattori di discriminazione anche molto cruenti. Nel linguaggio comune e populista vengono distorti, equivocati e dotati di realtà oggettiva tanto che l'etnia diventa qualcosa un gruppo definito, formato da individui che parlano la stessa lingua, hanno gli stessi valori e la stessa fede, seguono le stesse tradizioni e occupano lo stesso territorio.

L'appartenenza a quella data etnia diventa l'elemento sostanziale su cui si rivendica l'identità e l'altro, quello che non ne fa parte, diventa il diverso in termini assoluti. Sono processi mediante i quali un gruppo produce una definizione di sé e dell'altro, che hanno quasi sempre le proprie radici in rapporti di forza e di potere tra gruppi accomunati da interessi comuni.

Soprattutto negli ultimi decenni si è cercato di mostrare che le rivendicazioni identitarie, laddove si diffondono in determinati contesti storico-sociali - spiega Fabio Dei - lo fanno in relazione a precisi interessi o conflitti di potere, ai quali forniscono un supporto ideologico. Ne risulta che i discorsi dell'identità possono accompagnare i conflitti, ma non ne sono la causa: non rappresentano condizioni prepolitiche dei rapporti tra gruppi umani, e dai rapporti politici sono invece determinati. Prosegue Dei, citando Ugo Frabetti: «Quando gli uomini entrano in conflitto non è perché hanno costumi o culture diverse, ma per conquistare il potere, e quando lo fanno seguendo schieramenti etnici è perché quello dell'etnicità diventa il mezzo più efficace per farlo»

La conferenza si tiene nel Teatro della Fondazione, con inizio previsto alle ore 17,30; su richiesta sarà possibile ricevere un attestato di presenza.


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