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Libri. Gianluca Costantini racconta la Libia a Lo Spazio Nuovo

L'artista e attivista Gianluca Costantini presenta per la prima volta a Modena il libro “Libia”, edito da Mondadori, scritto e illustrato insieme alla giornalista Francesca Mannocchi, lunedì 16 dicembre alle ore 21 a Lo Spazio Nuovo (via IV novembre 40/L - Modena). L’autore dialogherà con Tahar Lamri, giornalista e scrittore, per approfondire la questione libica, le politiche sulle migrazioni italiane ed europee e le conseguenze che queste hanno sulla società in entrambi i paesi. Coordina Anna Ferri di Arci Modena. L’incontro è l’anteprima dell’edizione 2020 di #inchemondovivremo?, la rassegna di approfondimenti nata nel 2015 e curata da Arci Modena con il patrocinio del Comune di Modena. Durante la serata sarà allestito un tavolo con una selezione di libri a cura di Ubik Modena e Gianluca Costantini sarà disponibile per le dediche. L’ingresso è libero e gratuito.

La questione libica da circa un decennio divide profondamente l'opinione pubblica italiana: da un lato chi è stato favorevole all'intervento armato nel 2011, dall'altro i contrari. Da un lato - soprattutto - chi pensa che il flusso dei migranti verso le nostre coste vada fermato con ogni mezzo, e che i centri di detenzione "legali" e illegali in Libia siano una soluzione, dall'altro chi ritiene che i migranti imprigionati in Libia abbiano il diritto di fuggire ed essere salvati da trafficanti e sfruttatori. Bianco o nero; pieno o vuoto; tutto o niente. Ma come sempre la realtà è più complessa. Occorre conoscerla. Il libro di Francesca Mannocchi e Gianluca Costantini dà notizia di una Libia diversa da quella dei telegiornali e dei post sui social. E la Libia dei libici, la Libia delle code fuori dalle banche per procurarsi una moneta che non ha più valore. La Libia dei ragazzi che hanno combattuto il regime di Gheddafi e ora lo rimpiangono perché almeno, "quando c'era lui", si sentivano sicuri; e non mancavano soldi, corrente elettrica, benzina. La Libia delle madri ferme alla finestra in attesa di figli che non torneranno. La Libia degli anziani che hanno attraversato decenni di dittatura e si guardano sempre le spalle. La Libia della gente comune che subisce ogni giorno ricatti dei militari, abusi, rapimenti, e vive perennemente nel terrore.


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