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Cultura Caduti in Guerra / Corso Canalgrande, 61

Una personale di Ferdinando Scianna inaugura Dada East, galleria dedicata agli ineguagliabili maestri della fotografia

Nello splendido spazio espositivo di Corso Canal Grande 61, il pubblico modenese avrà modo di ammirare i maggiori esponenti della principale arte visiva solitamente ospitati nei più importanti centri internazionali. Ad accogliere gli appassionati, Valentina figlia di Maurizio Galimberti, riconosciuto poeta dell'immagine in Polaroid

Da Milano a Modena sulle orme di una linea artistica di prestigioso livello. Questa è la prerogativa con cui si caratterizzerà, Dada East, la nuova galleria fotografica aperta in questi giorni in Corso Canal Grande 61. Titolare dello spazio espositivo, disposto su una superficie di oltre 150 metri quadri, è Valentina Galimberti che ha scelto di inaugurare l'attività con una mostra dedicata a Ferdinando Scianna, primo dei famosi autori in programma nei mesi a venire.

"L'idea di radicarmi nella vostra, e ormai nostra, città - dichiara la responsabile - non è stata casuale. Modena è da tempo patria di nomi internazionali quali Franco Fontana e Olivo Barbieri nonché parte di un territorio ricco di eccellenze che annovera, oltre alla locale Fondazione Fotografia, la seguitissima Fotografia Europea a Reggio Emilia e Artefiera a Bologna. Proprio per questo ho creduto di poter aver campo fertile per trasmettere l'esperienza da me precedentemente maturata grazie alla quale sono entrata in contatto con diversi Maestri italiani e stranieri."

Una creativa atmosfera familiare

Dalla propria, Valentina può, infatti, vantare un curriculum degno dei galleristi più importanti avendo operato per anni con la Fondazione Forma e all'interno della sua altra sede milanese, sempre denominata Dada East. "Sin da piccola - ci dice - la fotografia ha esercitato un ruolo fondamentale nella mia vita e non avrebbe potuto essere altrimenti vista la creatività del mio ambiente familiare." Del padre Maurizio Galimberti molto si potrebbe dire, ma ciò che lo ha sempre distinto tra i big dell'obiettivo è soprattutto la particolare inclinazione tecnica che l'ha portato ad essere l'indiscusso poeta della Polaroid. Mezzo, questo, da lui scelto per l'immediatezza del risultato e per la possibilità di "manipolazione" che ancor oggi gli consente di scomporre e ricomporre l'immagine in mosaici per poi ricrearla e reinterpretarla "a grappolo" o "ad ali di farfalla".

La mostra di Ferdinando Scianna

Ad essere, comunque, ora e fino al prossimo 15 febbraio protagonista della Galleria è, come già si diceva, Ferdinando Scianna, presente con 33 opere in bianco e nero. "Da anni - ha dichiarato il fotografo nel corso dell'inaugurazione - mi considero un reporter e non mi è difficile riconoscere, come punto di riferimento fondamentale, Henri Cartier-Bresson, per il quale un fotografo deve innanzitutto ambire ad essere un testimone invisibile che mai interviene per modificare il mondo." Ragione, aggiungiamo noi, quanto meno essenziale per comprendere le sue immagini che, anche nella mostra modenese, si snodano attraverso scatti di moda, viaggi, cultura popolare contraddistinti dalla costante ricerca di dare una forma concreta al caos della vita. "Nei prossimi mesi - conclude Valentina Galimberti - il nostro spazio espositivo ospiterà altri tre autori di primissimo piano e molto probabilmente una collettiva sul ritratto, genere a cui sono molto legata." Dunque, uno stuzzicante carnet di proposte ci attende alla Dada East: perché allora non approfittarne?

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