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Martedì, 30 Aprile 2024
Cultura

Vivere Appennino | I ponti più caratteristici dell'Appennino modenese

Un viaggio in Appennino tra i ponti più caratteristici della montagna modenese, alla scoperta di antiche vie dei pellegrini

Ponte della Luna

Lo Scoltenna è da sempre un fiume importante sia per la portata d'acqua, sia perché varie strade lo hanno attraversato dal tempo del medioevo. Presso Riolunato esiste un ponte che, seppur non così lungo come altri qui descritti, si trova a tale altezza da consentire a chi lo attraversa di godere di un magnifico panorama. E' un ponte di edificazione recente, costruito nell'800 con sassi portati nel luogo sulla schiena degli asini. Il suo compito è quello di unire  i due versanti della vallata, quello “solatio”, rivolto a sud, e quello del “ bacio”, rivolto a nord. Questo ponte inoltre collega il paese con le settecentesche vie Giardini e Vandelli. 

Ponte della Fola

E' un ponte antico quello della Fola, edificato nel tardo medioevo, come punto di passaggio tra Riolunato, Pievepelago e Groppo. Dobbiamo considerare che all'epoca edificare ponti di questo tipo era un'impresa vera e propria, e infatti si preferivano più economiche ma anche molto più insicure zattere o ponti di legno. Tuttavia, era fondamentale l'edificazione di questo ponte perché da qui passava una delle strade medioevali più importanti nel passaggio tra Emilia e Toscana, in quel noto territorio chiamato Pelago, che congiungeva le terre modenesi con Pistoia. 

Ponte del Cervaro - Gombola

E' un ponte nel comune di Polinago sul Rio Cervaro. La zona in cui si situa è molto antica, nota come "Ospitaletto", in quanto dall'epoca dei primi pellegrinaggi dal nord Italia e dall'Europa verso Roma, era considerata una località nota come luogo che li ospitava con servizi di rinfocillamento, di cura degli eventuali cavalli e anche per le cure mediche. Da quell'antica tradizione deriva il Ponte del Cervaro-Gombola, memore di tempi antichi in cui gli Appennini modenesi erano attraversati da pellegrini non solo di tutta Italia, ma di tutta Europa.

Ponte Olina

Nel Comune di Pavullo nel Frignano è presente una struttura architettonica unica ed incredibile, si tratta del Ponte di Olina. La struttura, ancora oggi, riesce a rendersi visibile in lontananza data la sua altezza vertiginosa. Un tempo serviva per collegare Pian della Valle, tra Pavullo e Acquaria, e pian del Prugneto, tra Pavullo e Sestola.  La costruzione del ponte risale al 1522 e fu voluto direttamente dai Montecuccoli e dal podestà di Sestola, ma in realtà ne fu spinta la costruzione da parte dei signori di Firenze e Lucca, per fare del Frignano un "ponte" tra la Toscana e l'Emilia. All'epoca della costruzione, il ponte fu edificato secondo criteri molto avanzati per la tecnica del tempo, infatti l'arcata ha una forma di tipo parabolico e seppur porti un carico di peso enorme, la sua linearità rimane semplice, creando un'idea di leggerezza. 

Perché fu costruito così? Il motivo è legato alla funzione stessa della curva, infatti esas permette di assoggettare tutti i conci dell'arco ad un carico di pura compressione, eliminando le componenti di tradizione a cui la pietra non potrebbe resistere. Proprio per questa trovata architettonica, non vi era alcun bisogno di colonne per sorreggere il peso.  Come la maggior parte dei luoghi particolari del nostro Appennino, anche questo ha una sua leggenda. La storia popolare è ambientata all'inizio del XV secolo e narra che chiunque si trovi a passare sul ponte in una notte tempestosa e buia, ode una voce strozzata ed affannosa che chiede aiuto, come se qualcuno fosse stato gettato giù da quel ponte. 

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