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Teatri del Cimone, il Festival porta 44 spettacoli in Appennino

Teatri del Cimone è un Festival dedicato alle arti performative ed ai differenti linguaggi della scena e delle arti dal vivo che si sviluppa sul territorio dell’Appennino modenese, coinvolgendone quattro Comuni: Fanano, Sestola, Montecreto e Riolunato. Giunto alla sua quarta edizione, il Festival si svolge dall’1 al 23 agosto, per una durata complessiva di 21 giorni, proponendo spettacoli, performances e laboratori per un totale di 30 eventi aperti a tutto il pubblico, 10 eventi dedicati ai più piccoli, laboratori e workshop.

Obiettivi del Festival sono la diffusione della cultura attraverso gli strumenti teatrali, la riqualificazione dei luoghi e delle strutture del territorio ed una fruibilità alternativa e culturale di spazi naturali e luoghi aggregativi.

Compagnie, artisti, enti ed associazioni operanti sul territorio comunale, nazionale e internazionale trovano nuove modalità di incontro con il pubblico in una dimensione aggregativa.  Teatri del Cimone opera nei contesti naturalistici e nei siti monumentali dei quattro comuni, prestando attenzione alle esigenze di ogni singolo territorio ed aprendo un dialogo creativo e partecipativo con i cittadini.

Fin dalla prima edizione, Teatri del Cimone predilige una metodologia di lavoro ecosostenibile, riducendo al minimo l’impatto ambientale del Festival. Questa direzione, già tracciata nei primi anni, diventa percorso per raggiungere la certificazione dello standard europeo ISO 20121 che rappresenta la realizzazione e l’organizzazione di eventi sostenibili in difesa dell’ambiente e dell’ecosistema.

A fronte di una situazione quantomeno difficile, la compagnia Čajka Teatro, con caparbietà ed ostinazione, è riuscita a mettere insieme una programmazione di 44 eventi (11 per paese).

Si rinnovano i rapporti con le compagnie Piccoli Idilli e Sanpapié e le collaborazioni con altri artisti che lavorano sul territorio nazionale ed all’estero.

Novità di quest’anno è la costruzione del dialogo con le realtà artistiche del Frignano, coinvolgendo il Centro Danza Studio D.I.A in una residenza creativa che attraversa tutti i comuni, creando una macro-drammaturgia in site-specific.

il Festival, che durante la scorsa edizione ha contato quasi 6.000 presenze, è espressione di una volontà collettiva di portare cultura ed arte in un territorio “periferico” solitamente lontano dai riflettoririspettando il ritmo e i tempi che la montagna impone.


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