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Al Metronom di Modena Iervese si confronterà con Bellomo e Panaro

"Abbiamo codificato l'immagine e il colore, così come la nostra intera esistenza, in un qualcosa che fosse divisibile, moltiplicabile, un'immagine modificabile, costruibile e trasferibile attraverso il modulare. Le nostre immagini sono composte da griglie formate da più o meno quadrati che possono essere delle dimensioni più differenti; leggiamo questo insieme di quadratini come immagini continue, anche se si tratta di segmenti appartenenti ad una griglia..." (Fabrizio Bellomo, Io neanche lo vedo più il codice. Appunti per un possibile saggio, in Generazione Critica.

La fotografia in Europa dopo le grandi scuole, a cura di Marcella Manni e Luca Panaro, Danilo Montanari Editore, Ravenna 2015.) Venerdì 20 Novembre 2015 alle ore 19 presso Metronom, Vittorio Iervese, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l'Università di Modena e Reggio Emilia, dialogherà con l'artista Fabrizio Bellomo e il curatore Luca Panaro. Alla luce degli studi che l'artista ha compiuto, verrà approfondita la tematica della codificazione e conseguente decodificazione, processo che riflette su come l'esperienza quotidiana che facciamo con le immagini sia costituita da una rappresentazione numerica, alla quale corrisponde un'informazione visiva.Teatro della discussione, la mostra Es geht einfach um Nummern, fino al 28 Novembre presso Metronom, che propone opere del Bauhaus storico, in relazione a opere che nascono da un processo di ricerca e selezione di prove colore di stampanti digitali. 


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