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Teatro Storchi: "il giorno di un dio" di Cesare Lievi

Da giovedì 8 a domenica 11 febbraio Cesare Lievi si confronta con Martin Lutero e la sua vicenda umana, storica e religiosa. Il regista porta sul palcoscenico del Teatro Storchi di Modena Il giorno di un dio, una coproduzione Stadttheater Klagenfurt (Austria), Emilia Romagna Teatro Fondazione e Teatro di Roma. Lo spettacolo, già in scena il mese scorso al Teatro Argentina di Roma, vuole riflettere sulle conseguenze della “riforma” e su temi attualissimi come teologia e libertà, fede e fanatismo, autorità e coscienza.

Non si saprà mai se il 31 ottobre 1517 Lutero conficcò veramente sulla porta della Chiesa del Castello di Wittenberg le sue 95 tesi contro la pratica delle indulgenze: resta il fatto che quel giorno l’allora poco più che trentenne Martin Luther stava cambiando non solo la sua ma la vita di tutti noi. Ma oggi cosa rimane nella nostra vita quotidiana, pubblica o privata, di un evento storico che segnò così profondamente l’Europa? In che modo questi testi hanno tracciato il nostro modo di pensare e vivere l’esistenza? Qualcosa di vago, d’indistinto che pur agisce con forza e determinazione segrete, inconsapevoli, indipendentemente dal fatto che si sia atei, cattolici, riformati o semplicemente nulla? Regista colto e raffinato, Cesare Lievi si e ci pone queste domande ne Il giorno di un Dio: il lavoro, di cui è anche autore, si sviluppa su dodici frammenti che si rapportano, giocano e interagiscono tra di loro alla ricerca di una illuminazione che a sua volta alimenta e rimanda ad altre domande, ad altri dubbi. Dodici frammenti scenici. Dodici tentativi per un lavoro teatrale su Martin Lutero, dove il discorso sulla rappresentazione si affianca a quello sulla perdita della memoria storica: «il teatro risveglia ricordi, anche quelli morti, e noi l’abbiamo fatto con Lutero. Ricordi morti. Per l’appunto, non c’è peggior cosa d’un ricordo morto. Dice un personaggio del nostro spettacolo. E penso abbia ragione. Un ricordo che non parla è qualcosa di mostruoso: sta lì, di fronte a noi, ma non lo capiamo, non riusciamo a decifrarlo. Eppure agisce, ci turba, ci crea angoscia, perché in fondo se è lì come ricordo, la sua morte non può che essere apparente».

Regista, drammaturgo e poeta, Cesare Lievi divide la sua feconda attività registica tra Italia, Germania e Austria, paesi nei quali nel corso degli anni, ha diretto decine di allestimenti sia di prosa che di lirica. Già autore di numerose regie per ERT – ricordiamo, tra gli altri, Erano tutti i miei figli di Arthur Miller nel 2002, La brocca rotta di Heinrich von Kleist nel 2003 – Lievi torna a lavorare con il Teatro Nazionale per questo lavoro ambizioso in cui dirige un cast di attori italiani e tedeschi, lavoro che giunge a compimento grazie alla collaborazione con il Teatro di Roma e lo Stadttheater di Klagenfurt (Austria), città che ne ha ospitato il debutto assoluto il 5 ottobre 2017, esattamente cinquecento anni dopo il rivoluzionario gesto.

Orari: 8, 9 febbraio ore 21.00 // 10 febbraio ore 20.00 // 11 febbraio ore 15.30

Conversando di teatro: sabato 10 febbraio presso il Ridotto del Teatro Storchi alle ore 17, la compagnia incontra il pubblico. Ospite Massimo Jasonni, avvocato penalista e professore benemerito nel gruppo di Discipline ecclesiastiche presso UniMoRe. Conduce Miriam Accardo.
Ingresso libero. In collaborazione con Amici dei Teatri Modenesi.

Ingresso € 25 / 10,5
BIGLIETTERIA TELEFONICA
059 2136021 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13

BIGLIETTERIA TEATRO STORCHI
Largo Garibaldi, 15 - tel. 0592136021
Orari: martedì dalle ore 10 alle 14 e dalle 16.30 alle 19.00; dal mercoledì al venerdì dalle ore 10.00 alle 14.00; sabato dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 16.30 alle 19.00
VENDITA ONLINE
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www.vivaticket.it



IL GIORNO DI UN DIO
testo e regia Cesare Lievi
traduzione (per la parte in tedesco) Hinrich Schmidt-Henkel
con (in o.a.) Hendrik Arnst, Irma Ridolfini, Maximilian Brauer, Bea Brocks, Paolo Garghentino, Irene Kugler, Graziano Piazza, Alvia Reale
Grazia: Giulia Letizia Roversi, Alma Haddaji, Giada Gavioli
Cameriere: Andrea Acciai
Scena Maurizio Balò
Costumi Birgit Hutter
musica e musica originale Mauro Montalbetti
disegno luci Cesare Agoni
ufficio drammaturgico Sylvia Brandl, Philine Kleeberg
responsabile tecnico Robert John Resteghini
direttore di scena Mauro Fronzi
macchinisti Massimo Abbondanza, Sergio Puzzo
capo elettricista Fabio Bozzetta
tecnico fonico e video Alberto Irrera
sarta Pierangela Rotolo

produzione STADTTHEATER KLAGENFURT, EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE, TEATRO DI ROMA – TEATRO NAZIONALE
foto di Arnold Poeschl
Spettacolo in italiano con brevi inserti in lingua tedesca
durata: 1 ora e 50 minuti
 


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