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VIE Festival inaugura al Teatro Storchi: Europa e democrazia i temi cardine della XV Edizione

L’Europa, con la sua storia e la nostra contemporaneità, è il tema principale che fa da sfondo a Sweet Home Utopia. Dialogo tra Europa e democrazia, la serata inaugurale della XV edizione di VIE Festival sul palcoscenico del Teatro Storchi di Modena venerdì 21 febbraio alle ore 21.00.

Un incontro a ingresso libero, rivolto a tutto il pubblico e alle città del Festival, al quale partecipano lo storico e scrittore britannico Donald Sassoon, il filosofo e autore spagnolo Fernando Savater, la scrittrice, filosofa e saggista Michela Marzano, e l’attore Lino Guanciale che interviene con letture da lui curate. VIE, il festival di teatro, danza, musica e performance di Emilia Romagna Teatro Fondazione, prosegue poi con la sua programmazione fino a domenica 1 marzo nelle città di Modena, Bologna, Cesena, Carpi e Spilamberto: tredici spettacoli, fra cui sette produzioni ERT, tre prime assolute e sei prime nazionali.

Il programma della XV edizione «si squaderna agli occhi dello spettatore – afferma il direttore di ERT Fondazione Claudio Longhi – come un suggestivo atlante dei tratturi e delle autostrade, dei camminamenti e dei vialetti, delle passeggiate e dei sentieri, delle vie, insomma dell’Europa di oggi: via, termine che deriva dalla radice indoeuropea *wegh- con il suffisso -ya, significante “andare”, ma che esprime anche il senso di “trasporto”».

Il Festival di quest’anno si inserisce nello spirito della stagione di ERT Fondazione, Bye bye ’900?, incentrata sul nostro rapporto con il Ventesimo secolo e le sue eredità, tra ideologie, miti, e utopie, fra cambiamenti climatici, politici ed economici. Dopo gli eventi segnanti del Novecento, «quale volto dell’Europa ci consegna il palinsesto di VIE Festival 2020? – si chiede Claudio Longhi – Un profilo cangiante e irrisolto, pieno di punti interrogativi e di possibilità, di speranze e di minacce, di moniti e di passioni».

Il dialogo tra Europa e Democrazia prosegue nel fine settimana con due seminari aperti al pubblico, nell’ambito del progetto Between Lands, la rete di cooperazione europea che lega ERT Fondazione ad altri quattro teatri (KVS di Bruxelles, Teatro Calderón di Valladolid, FARaway / Comédie di Reims e Teatro National São João di Porto) e a un gruppo di autori Lena Kitsopoulou (Gran Bretagna), José Manuel Mora (Spagna), Pier Lorenzo Pisano (Italia), Charlotte Lagrange (Francia), Rachida Lamrabet (Belgio), Mickaël De Oliveira (Portogallo).

Il primo seminario Se la democrazia è la risposta, qual è la domanda? con Joan Subirats (Universitat Autònoma de Barcelona) si svolgerà sabato 22 febbraio alle ore 16.00 presso la Biblioteca Civica “Antonio Delfini” di Modena; il secondo Trasformazioni e deformazioni con Nadia Urbinati (Columbia University) domenica 23 febbraio alle ore 11.00 presso la Galleria Europa (Piazza Grande 17, Modena).

In questa prima giornata di VIE inoltre “debutta” Daily Kepler, che accompagnerà la programmazione del festival anche il 25, 26, 27 e 28 febbraio dalle 18.30 alle 19.00. In onda dagli studi di Radio Città del Capo la compagnia Kepler-452 costruisce giorno per giorno una performance radiofonica in cui dati reali e supposizioni immaginarie diventano la base per una riscrittura teatrale della cronaca locale. Daily Kepler si svolge nell’ambito di Così sarà! La città che vogliamo, il progetto di teatro partecipato dedicato ai ragazzi tra gli 11 e i 25 anni, realizzato da ERT Fondazione e finanziato dal Comune di Bologna tramite il PON Metro 14-20.


Fernando Savater
Nato a San Sebastian nel 1947, è considerato uno dei filosofi contemporanei più importanti della scena europea. Nella carriera trentennale, in qualità di docente di Filosofia nei Paesi Baschi e presso l'Universidad Complutense di Madrid, si è occupato di divulgazione filosofica e di analisi culturale. L’esperienza critica dell’indipendenza basca è stata al centro di una riflessione di Savater condotta, attivamente e sul campo, in favore del ripristino della pace e contro il terrorismo e il nazionalismo basco. Questa posizione ha costretto lo studioso ad avere la protezione di una scorta di stato.
Unione Progresso e Democrazia è il nome del partito politico fondato da Savater nel 2007 insieme all'ex parlamentare socialista Rosa Díez, ancora una volta per schierarsi contro ogni rigurgito nazionalista e promuovere la riunificazione pacifica del paese.
A caratterizzare la sua opera di divulgazione scientifica è un linguaggio piano e semplice, che proietta i principi del pensiero filosofico sugli aspetti più concreti della quotidianità, una “filosofia applicata” al vivere sociale che ha trovato spazio nelle pagine della sua opera più importante, Etica per un figlio (Editori Laterza, 2000). In dialogo con il figlio Amador, Savater propone con vigore un ragionamento laico e libero da dogmi, alla ricerca di un bene concreto, le cui radici morali vanno ricercate nella conoscenza pratica, nella distinzione sempre dinamica tra “profitto mortale” e ricerca di un sano vivere comune. L’obiettivo è una forma nuova di “saper vivere”, non «una scienza esatta come la matematica, ma un’arte come la musica».

Donald Sassoon
Classe 1946, è professore emerito di Storia europea comparata presso la Queen Mary University of London. È stato allievo di Eric J. Hobsbawn ed è considerato uno dei maggiori storici contemporanei. Oltre ad aver portato la propria ricerca negli atenei di Austria, Francia, Stati Uniti e Australia, il suo rapporto con l’Italia è di profonda conoscenza, arricchita anche dalle docenze nelle università di Trento e Padova. Forte di un’intensa attività di divulgazione su canali editoriali, con traduzioni in oltre dieci lingue, e sui maggiori periodici internazionali, il suo lavoro è rivolto alla storia culturale, politica ed economica europea, attraverso l’analisi delle dinamiche di cambiamento sociale, dei fenomeni di apertura e chiusura dei confini e della formazione della mentalità comunitaria (come nella monumentale opera La cultura degli europei. Dal 1800 a oggi, Rizzoli 2008).
Una materia a fondo affrontata da Sassoon è l’origine della crisi globale contemporanea, che sembra indirizzare la civiltà occidentale a una forma di rapido declino. Il suo ultimo libro, Sintomi morbosi (Garzanti, 2019), muove i passi da una considerazione di Antonio Gramsci, secondo il quale «la crisi consiste nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere: in questo interregno si verificano i fenomeni morbosi più svariati». Sassoon analizza gli eventi contemporanei sulla scala politica internazionale, evidenziando la proliferazione di movimenti nazionalisti e sovranisti, le manifestazioni razziste e xenofobe, la sfiducia nei partiti tradizionali e l’aumento delle diseguaglianze. Nelle sue opere mette a fuoco la propria condizione di abitante del Vecchio continente, partendo da una profonda esperienza di altre geografie politiche e culturali, e dedicando la propria ricerca a un’analisi comparata tra radici ideologiche (ampio materiale è stato dedicato alla storia delle sinistre europee e dei partiti socialisti) e sviluppi materiali di carattere economico e sociale. Di particolare importanza è la sua teoria sulla disillusione dell’idea di Europa, determinata dalla «fine della fiducia nel progresso economico».

Michela Marzano
Filosofa, classe 1970, ha studiato alla Scuola Normale Superiore di Pisa.
Dal 1998 vive a Parigi, dove è ordinaria di filosofia morale all’Université Paris Descartes (SHS – Sorbonne).
È stata Deputata nel Parlamento Italiano, collabora con la Repubblica e ha pubblicato numerosi libri, tra cui Volevo essere una farfalla (Mondadori), Il diritto di essere io (Laterza), L’amore che mi resta e Idda (Einaudi).

Lino Guanciale
Attore tra i più richiesti dal cinema e dalla televisione (ha lavorato con registi come Carlos Saura, Renato De Maria, Woody Allen, Michele Placido, Andrea Molaioli e Pappi Corsicato). La sua formazione è però strettamente teatrale: sul palcoscenico è stato diretto, tra gli altri, da Gigi Proietti, Luca Ronconi e Massimo Popolizio. Nel 2003 inizia il suo sodalizio con Claudio Longhi, con cui ha lavorato nel progetto Il ratto d’Europa (ERT, 2013) e in numerosi spettacoli come La peste di Camus (2004), Prendi un piccolo fatto vero da Sanguineti (2008), La resistibile ascesa di Arturo Ui di Brecht (ERT, 2011), Istruzioni per non morire in pace (ERT, 2015) e La classe operaia va in paradiso (dal film di Elio Petri, ERT, 2018). Per questo spettacolo ha vinto nel 2018 il Premio Ubu al Miglior Attore e il Premio Associazione Nazionale dei Critici di Teatro.
Per ERT Fondazione, Guanciale svolge un’intensa attività di alta formazione per docenti e dal 2016 insegna alla Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro. Nozze di Elias Canetti segna il suo debutto alla regia nel dicembre 2019.

Informazioni e biglietteria
Tutte le biglietterie apriranno un’ora prima dell’inizio degli spettacoli.
Vendita on line: www.vivaticket.it

Modena
Teatro Storchi, Largo Garibaldi 15
martedì, venerdì e sabato ore 10.00 - 13.00 e 16.30 - 19.00
mercoledì e giovedì ore 10.00 - 14.00
tel. 059 2136021

VIE Festival è realizzato da Emilia Romagna Teatro Fondazione
con il sostegno di Regione Emilia-Romagna
e di Comune di Modena, Comune di Bologna, Comune di Cesena, Città di Carpi, Comune di Spilamberto
in collaborazione con Fondazione di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Fondazione MAST, Fondazione Nuovi Mecenati, Alma Mater Studiorum Università di Bologna – Dipartimento delle Arti La Soffitta, Tetra Pak, flashgiovani.it
media partner Rai Radio3
e con il patrocinio della Commissione Europea


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