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Pomeriggio di lettura alla Biblioteca Delfini in ricordo dello scrittore modenese

Conoscere meglio lo scrittore modenese Antonio Delfini, anche per poterlo avvicinare chi studia, e insegnare a comprenderne appieno il valore. È l’obiettivo dell’incontro, aperto liberamente a tutti, in programma mercoledì 30 settembre alle 17.30 nella Sala conferenze della biblioteca Delfini, a Palazzo Santa Margherita, in corso Canalgrande 103.

L'invito a leggere Delfini si indirizza in particolare al mondo della scuola, con appuntamenti inclusi negli “Itinerari Scuola-Città”. In occasione della ripresa dell'anno scolastico, infatti, sarà Giorgio Zanetti, italianista dell'Università di Modena e Reggio Emilia e direttore del Dipartimento di Educazione e Scienze umane nello stesso Ateneo, a fornire nuove chiavi di lettura e applicazioni didattiche per avvicinare i più giovani alla scrittura delfiniana, sempre in bilico tra esperienza vissuta e fantasticheria.

Antonio Delfini, autore del “Ricordo della Basca”, delle “Poesie della fine del mondo” e di “Modena 1831 città della Chartreuse”,è il più grande scrittore modenese del '900, ma è poco conosciuto dai suoi concittadini. Tutt'al più viene rubricato tra i modenesi eccentrici, per la dissipazione di un importante patrimonio familiare o per i tanti episodi burleschi che lo videro protagonista. Tra questi, l'affissione sui muri del centro storico cittadino del manifesto “All'editore Guanda”, in cui Delfini rimprovera l'amico di aver tradito la città natale trasferendo a Parma la casa editrice.

Dal 1992 la principale Biblioteca civica di Modena è dedicata allo scrittore e ne coltiva la memoria. È stato realizzato nel 2009 l'affresco digitale di Gianluigi Toccafondo, che decora la sala conferenze della biblioteca con immagini dell'archivio privato di Delfini rielaborate dall'artista.


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