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I Popoli Italici contro Roma, pomeriggio di storia al Circolo degli Artisti


Sabato 22 ottobre 2016 alle ore 17,30, il Circolo degli Artisti, in collaborazione con l’Associazione I Semi Neri e con l’Associazione Terra e Identità affronta l’affascinante tema della conquista romana della penisola italica, in particolare la Guerra Sociale (91-88 a.C.) con un approccio innovativo che propone la Storia con la lettura di brani e l’archeologia sperimentale.

Gabriele Sorrentino, esperto di storia antica e medievale, public historian, parlerà della lotta dei popoli italici per divenire Romani, al termine della lunga stagione di conquista dell’Italia, in quel momento storico che fu fondamentale per la nascita dell’Impero Romano. Una guerra che ebbe ripercussioni anche sulla Gallia Cisalpina, dove si trovava Mutina. Tra i popoli italici, un focus particolare meriteranno i Vestini, popolo del centro Italia, grazie alla partecipazione di Antonio d’Annibale dell’Archeoclub di Cepagatti (Pescara) che presenterà ricostruzioni di manufatti di questo popolo, uno dei più antichi e fieri oppositori dei Romani. Daniela Ori, scrittrice e poetessa, presidente dell’Associazione I Semi Neri, contribuirà a ricostruire l’atmosfera dell’epoca, leggendo brani tratti da ricostruzioni di rituali vestini.

“L’incontro – chiarisce Daniela Ori – affronta un tema affascinante, quello della lunga stagione della colonizzazione romana della penisola italiana, in un modo nuovo, con una narrazione che mostri piuttosto che narrare, proponendo al pubblico un argomento di grande attualità e di non semplice comprensione. L’evento unirà l’esposizione dei fatti storici a immagini multimediali, letture e oggetti ricostruiti in un’unica narrazione storica”.

La Guerra Sociale, scoppiata nel 91 a.C. e durata sino all’88 a.C., vide i Romani sfidati dai propri alleati italici (i socii, appunto). Il loro obiettivo? Diventare cittadini romani per partecipare pienamente ai successi e alle ricchezze dell’Impero che avevano contribuito a costruire. “Questa guerra – aggiunge Gabriele Sorrentino, autore del volume “Quando a Modena c’erano i Romani” - rappresenta a mio avviso la conferma di quanto la lenta romanizzazione della penisola avesse avuto successo. Gli Italici, ormai, si sentivano Romani e volevano esserlo anche giuridicamente. Gli esiti della Guerra Sociale determinarono la successiva evoluzione della Repubblica romana che quarant’anni dopo, con Ottaviano, si sarebbe trasformata in quello che oggi noi definiamo Impero Romano.” Modena si trovava nella Gallia Cisalpina ed era già una colonia di cittadini romani a partire dal 183 a.C., circondata da centri con cittadini latini. La Cisalpina e il territorio modenese furono interessati, sebbene in maniera residuale, dai contrasti che scatenarono la guerra tanto che Gneo Pompeo Strabone, per disinnescare ogni possibile rivolta, promosse la legge che nell’88 a.C. concesse la cittadinanza latina a tutti gli abitanti della Cisalpina. La città di Lodi prende il nome da questo evento, perché battezzata Laus Pompeia in onore di Pompeo.


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