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Nuova presentazione per "Jean", il romanzo storico di Carlo Cavazzuti

Appuntamento domenica 26 maggio, alle ore 16,30, nella sede della Società del Sandrone, Piazza San Domenico 6, a Modena, per la presentazione di “Jean”, il romanzo ad ambientazione storica di Carlo Cavazzuti pubblicato per la casa editrice Apollo Edizioni. Si tratta di un romanzo scritto dopo un ampio studio alla scoperta tra l’altro di preziosi documenti del periodo napoleonico, come quelli riferiti alla Repubblica Cisalpina, custoditi nell’archivio di stato e in quello comunale di Modena, nella Biblioteca estense di Modena e nell’archivio di stato di Reggio Emilia. Un lavoro letterario basato dunque sull’analisi di un ricco patrimonio culturale di cui Cavazzuti parlerà nel corso della presentazione del suo libro.

Jean e Marc: così si chiamano i due personaggi principali di quest’opera letteraria, che comprende il periodo della Francia prerivoluzionaria, quello della Rivoluzione del 1789, fino al periodo napoleonico. Jean è di origine contadina, Marc invece è un nobile; ma sono fratelli di latte e grandi amici. E nelle scelte che contano si ritrovano sempre insieme e uguali, nonostante le differenze di rango. Sono insieme quando, entrambi militari del re, accolgono il vento della Rivoluzione francese scegliendo di stare con il “popolo” anziché sparare sulle folle. E insieme quando combattono al fianco di Napoleone fino a partecipare alla “campagna di Russia”.

Tra duelli, guerre e ideali, c’è la vita: le marachelle d’infanzia, l’amicizia, e l’amore contrastato di Jean per Marie, la nobildonna che diventerà sua moglie. E c’è ancora lui, Jean Gauthier, con le sue contraddizioni e la sua (umana) complessità: da un lato il contadino affascinato e sedotto dai moti del Terzo stato, dall’altro il militare in carriera che cerca di dare alla sua Marie il tenore di vita nobiliare cui era abituata e che sceglie di assecondare il nuovo corso della storia francese, quella d’impronta napoleonica. Jean personaggio tra due rivoluzioni, dunque; oppure, Jean personaggio tra rivoluzione e colpo di stato, a seconda di come la si voglia vedere.

Il lavoro preliminare alla stesura di questo testo è durato circa un anno. Il risultato è un’opera ricca di sfumature e di dettagli pensati per dare credibilità al romanzo, con cui nel 2018 Cavazzuti si classifica finalista al premio letterario nazionale “La Penna Perfetta”.

Anche le manovre in sella descritte nel romanzo sono state studiate a fondo e poi provate sul campo con il supporto degli istruttori equestri Carlo Branchetti Abati e Mauro Guidolin: esperimenti fatti in prima persona dallo stesso autore, che per l’occasione ha guadagnato la patente Sef (Scuola formazione equestre) per la monta storica e classica. Stesso metodo certosino per la descrizione dei duelli: le regole sono state prese dal Codice cavalleresco di Jacopo Gelli alla base in Italia delle dispute fino al 1922. Mentre per i movimenti di scherma, l’autore si è basato su diversi trattati d’epoca provandoli in sala d’arme con suoi ex allievi oggi istruttori come lui: Cavazzuti, infatti, oltre a scrivere per il teatro e il cinema, è maestro nazionale, direttore di gara e arbitro internazionale per la scherma storica e arbitro regionale per le discipline schermistiche olimpiche. A ciò si aggiunge, ad esempio, lo studio di numerosi editti della Repubblica cisalpina, alcuni epistolari di soldati italiani al fronte, diversi trattati di autori moderni dedicati alle guerre napoleoniche, senza dimenticare il “Memoriale di Sant’Elena” di Emmanuel Las Casas. E poi: la ricostruzione del rito di consacrazione dei cosacchi resa possibile grazie al recupero di un testo e un contributo orale di fonte anonima russa e al lavoro di traduzione realizzato da Irene Manganelli ed Elena Paimtsema.

Carlo Cavazzuti, trentasei anni, di Mirandola, provincia di Modena, non è nuovo alla scrittura di libri. Prima di “Jean”, pubblicato quest’anno, l’esordio nel 2015 con il saggio storico-schermistico “Gladiatoria”, Gilgamesh Edizioni. Mentre per il teatro e per la macchina da presa inizia a scrivere tra il 2010 e il 2017. Per il teatro, ad esempio, nel 2010 apre la stagione estiva del Teatro delle Passioni di Modena con “Operazione Hipparion”, il suo primo lavoro da drammaturgo. E non mancano i premi: ad esempio, con il cortometraggio “50 ASA” scritto con Amerigo Porcu guadagna il terzo posto al concorso nazionale “Storie” per la categoria “popolare”, così denominata per la presenza in giuria di una componente non tecnica. Nel 2016, invece, insieme a Marco Cavalli e Massimiliano Montaguti ottiene il primo posto al concorso “50 secondi Lumière”, categoria “lavoro”, per il cortometraggio “Jouxe des Routes”.


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