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Al Teatro Cittadella la compagnia Anfitrione porta in scena "La casa di Bernarda Alba"

Si conclude la rassegna Teatro in F.M. Femminili Mascolinità prodotta dall'Associazione Anfitrione, ideata e diretta da Andrea Ferrari. Dopo i successi de Le ultime lune e Atti Unici di Čechov debutta, venerdì 5 e, in replica, sabato 6 maggio alle ore 21 al teatro Cittadella di Modena, il dramma dello scrittore e poeta spagnolo Federico Garcia Lorca, La casa di Bernarda Alba.

In scena una compagnia tutta al femminile del gruppo Master Anfitrione, formatasi dai laboratori di Didattica Teatrale: sul palco, Claudia Bossetti, Claudia Vezzelli, Cristina Fornaciari, Emanuela Euclidi, Emanuela Ferrari, Federica Genesini, Loredana Fornelli, Maria Luisa Masini, Maria Pia Cermelli, Marta Benincasa, Natalina Battipaglia, Simonetta Bevini, Stefania Natali e Vittoria Bergami.

Opera scritta poco prima della morte dell'autore, avvenuta, tramite assassinio, vicino a Granada nell'agosto del 1936 la sua prima rappresentazione avvenne a Buenos Aires nel 1945. Assieme a Yerma e Nozze di sangue, La casa di Bernarda Alba fa parte di una trilogia incentrata sul ruolo della donna e sulla sua sottomissione nella Spagna rurale degli anni trenta del secolo scorso.

La vicenda si sviluppa intorno a un giovane e aitante personaggio maschile che però non appare mai in scena. La storia, ambientata in Andalusia, narra della tirannica Bernarda Alba che, in seguito alla morte del secondo marito, impone un lutto rigoroso a tutta la sua famiglia: alla vecchia madre, e alle sue cinque figlie nubili. Nessuna di loro potrà più uscire da casa. L'elemento del lutto è il pretesto per far emergere i sentimenti di facciata di un paese dove pettegolezzo, invidia e gelosia strisciano di casa in casa, con una religiosità radicata: la stessa religiosità che la Spagna ha vissuto nei secoli addietro e dove le condanne a morte degli eretici si sono svolte sino al XIX secolo; ma i possedimenti, il patrimonio, le invidie, le gelosie, i rancori prevalgono sul dolore del lutto. La figlia maggiore, la più ricca perché avuta dal primo marito, è promessa sposa al giovane ragazzo che pare più interessato agli averi della donna che non dall'amore. Alle altre figlie spetta un avvenire chiuso in quelle stanze tra il cucire e lo spettegolare: inizia, tra i personaggi, un'indagine intestina fatta di sospetti, spiate, offese, ripicche, dispetti che danno adito a un morboso gioco psicologico dove tutti contribuiscono a far crescere una tensione che avrà un epilogo drammatico.

L'evento è in collaborazione con l'Associazione Nonsoloscuola di Modena. Si ringraziano il Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi, L'Acetaia del Duca di Adriano Grosoli e il ristorante pizzeria Da Guido di San Vito di Spilamberto. La prevendita dei biglietti è in corso, al numero 338.2434005. Prossimi appuntamenti in cartellone sono i tre spettacoli di fine corso degli allievi attori del laboratorio di Didattica Teatrale.


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