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A Castelfranco va in scena "La farsa del maestro Pathelin"

"La Farsa di Mastro Pathelin" , una farsa del 400 francese di Anonimo (Traduzione del testo di Caterina Zarelli e Maurizio Tonelli, regia di Maurizio Tonelli) va in scena il 30 marzo alle 21 presso la sede Almo di Castelfranco Emilia.

La Farsa di Mastro Pathelin (Farce de Maitre Pathelin), è stata la prima volta rappresentata probabilmente nel 1464. Autore francese ignoto. La Farsa di Mastro Pathelin è considerata un capolavoro del teatro comico medievale. Secondo gli studiosi, segue la tradizione del teatro profano che, fin dal XV secolo, era stato rilanciato dalle compagnie del tipo della confraternita della Basoche.

Con:
Massimiliano Messere
Patrizia Angelone
Simone Tesini
Rachele Carbone
Nicola Olla

si consiglia prenotazione alla
modestacompagniadellarte@gmail.com
oppure con messaggio al
333 3210 581

Pathelin (Massimiliano Messere) è un avvocato senza clienti, e imbroglia l'ottuso mercante di panni Guillaume (Simone Tesini): il mercante va in casa dell'avvocato per riscuotere il prezzo di una pezza di stoffa, ma Pathelin si fa trovare a letto delirante. La moglie di Pathelin (Patrizia Angelone) convince il mercante che c'è stato un errore di persona. Il mercante è stato vittima, oltrettutto, di un furto di pecore da parte di una pastorella Aignelette (Rachele Carbone) (nella versione originale è un pastore di Aignele): Guillaume lo cita davanti al giudice, ma la pastorella è difesa da Pathelin. L'avvocato consiglia alla pastorella di rispondere alle domande del giudice (Nicola Olla) con dei belati. Al processo è la confusione: i belati di Agnelet, il mercante che riconosce Pathelin come il cliente che lo aveva imbrogliato. Il mercante chiede la restituzione di stoffa e montone, ma la confusione è tale che il giudice manda tutti a casa.
L'avvocato chiede a Aignelette la sua parcella, ma Aignelette gli risponde belando. L'imbroglione risulta così alla fine imbrogliato. La farsa è vivace. Rispetto ai modelli precedenti, presenta un intreccio più solido e dei personaggi meglio definiti. Pathelin viene considerato il primo "borghese" del teatro francese. La farsa è alla base della tradizione che porterà al teatro comico di Molière.
Non esistendo una traduzione Italiana del testo la compagnia dopo averne trovato il testo originale ha provveduto alla traduzione dello stesso con l’aiuto di Caterina Zarelli
Lo spettacolo è arrichito da un menestrello (Nicola Olla) che come nella tradizione medievale andava in giro a decantare le vicende narrate.
Lo spettacolo viene messo in scena come se un gruppo di artisti girovaghi incontri per caso una platea di spettatori e decide di esibirsi con La farsa di Phatelin, I costumi quindi vengono appena accennati con oggetti che caratterizzano il personaggio sopra una base neutrale identica a tutti gli attori.


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