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“Il Minotauro” anima il pomeriggio di domenica a Pavullo

foto Luca d'Agostino
Uno spettacolo teatrale che nasce con l’intento di affrontare il tema della diversità. Con “Il Minotauro”del CSS Teatro Stabile d’Innovazione del FVG scritto da Gaetano Colella e interpretato da Roberto Anglisani per la regia di Maria Maglietta con musiche di Mirto Baliani suonate al violoncello da Sofia Paris, continua domenica 25 luglio alle 18.30 all’Arena estiva presso l’ex pista di pattinaggio di via San Francesco a Pavullo nel Frignano la rassegna di spettacoli teatrali “EstateRagazzi – Piccoli mondi raccontano”realizzata da ATER Fondazione in collaborazione con l’Amministrazione comunale.

Biglietto unico al prezzo di 5 € a persona. In caso di maltempo gli spettacoli si sposteranno all’interno del Mac Mazzieri.

Scrive il protagonista Roberto Anglisani: “Lo spettacolo Il Minotauro nasce dall’intento di affrontare il tema della diversità. Si è cercato però di non restringere questo tema ad una diversità specifica, ma si è voluto parlare della diversità in una forma archetipa, per questo ci siamo rivolti a una figura mitologica come il Minotauro. 

Anni addietro ero stato colpito dalla lettura de “Il Minotauro” di Dürrenmatt, dove viene messa in evidenza la solitudine del diverso e il suo desiderio di incontrare l’altro. Dürrenmatt rinchiude il Minotauro in un labirinto di specchi creando così per lui una finta moltitudine di minotauri che lo circondano, ma che non sono altro che immagini rispecchiate di lui stesso. I minotauri specchiati danno al Minotauro la sensazione di non essere solo, ma sono così uguali a lui che lo fanno sentire ancora più solo. Quando arriva Teseo travestito da minotauro, allora il Minotauro si accorge di avere davanti un “diverso da se”. E per la felicità comincia a danzare, e danza la danza della fratellanza, la danza dell’amicizia, e quando si butta a braccia aperte verso Teseo e lo abbraccia, proprio in quel momento Teseo lo pugnala alle spalle. 

Un altro testo che ha ispirato il nostro spettacolo è il racconto di Borges “Asterione”. In questo racconto Borges ci descrive la reazione della gente alla vista del Minotauro che è uscito dal labirinto e cammina nel paese. Le reazioni sono così violente e discriminanti che il Minotauro torna a rifugiarsi nella sua prigione, lì si sente al sicuro. Il labirinto è stato creato per difendere gli uomini dal Minotauro e per difendere il Minotauro dagli uomini. 

E il labirinto è il centro del nostro spettacolo. Gaetano Colella ha immaginato un incontro tra il Minotauro e Icaro ragazzino. I due si incontrano grazie ad un pallone lanciato per sbaglio nel labirinto da Icaro che andrà a recuperarlo e lì vedrà per la prima volta “Il Mostro” di cui tutti hanno paura. Ma Icaro non fugge e piano piano conosce quell’essere rinchiuso, ascolta i suoi racconti e ne diventa amico fino a tentare di difenderlo da Teseo che è venuto per ucciderlo. Non ci riuscirà e non gli resterà altro che difendere il suo amico in un discorso alla città di Creta che non ha saputo ascoltare e quindi non ha potuto conoscere e di conseguenza amare uno dei suoi figli: il Minotauro.

Lo spettacolo è rivolto ai ragazzi dai 10 anni ai 99, ed è ricco di spunti per una discussione sul tema della diversità. Il linguaggio usato è la narrazione teatrale. Un linguaggio che ci permette di provocare negli spettatori emozioni che favoriscono una forte empatia con i personaggi. Questi due fattori, empatia ed emozione, lasciano nello spettatore la sensazione di avere vissuto un’esperienza, e questa condizione noi pensiamo sia la migliore per discutere e riflettere con i ragazzi.” 


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