Eventi

“Ne è valsa la pena!”, la vita e l’impegno politico di Silvio Miana

"Ne è valsa la pena" è l'autobiografia di un ragazzo di campagna prestato alla politica, come recita il sottotitolo. Il ragazzo protagonista del libro è Silvio Miana, scomparso il 16 dicembre scorso all'età di 90 anni. Un racconto che ripercorre tutta la seconda parte parte del Novecento, dall'avvento del nazifascismo fino ai giorni nostri.

Il libro ha avuto la collaborazione di Peter Cuan Sommacal e dell'Istituto storico di Modena, a cui Miana ha voluto destinare il fondo della sua biblioteca e del materiale documentale che testimoniano le tappe della sua storia umana e politica. La presentazione del libro, edito da Franco Cosimo Panini Editore si terrà lunedì 22 gennaio alle ore 18,00 presso la Sala Ulivi di via Ciro Menotti 137, alla presenza dei figli Carla e Marco, del presidente dell'Istituto Giuliano Albarani, dell'editore Maria Teresa Panini e del curatore Peter Cuan Sommacal.

Miana nasce in una famiglia di mezzadri a Castello di Serravalle nelle colline bolognesi e inizia adolescente il suo impegno nelle file della Resistenza, con il gruppo del Fronte della Gioventù. Subito dopo la Liberazione inizia l'attività sindacale nella lega dei mezzadri di Castelfranco Emilia per poi diventarne segretario provinciale di Modena. Negli anni Cinquanta assume incarichi di vertice nella Lega provinciale delle cooperative e nel PCI modenese di cui diventa segretario, poco più che ventenne nel 1955. Pochi anni dopo diventa segretario regionale del PCI dell'Emilia-Romagna ed entra nella Direzione nazionale del Partito, insieme a Luciano Lama e Pio La Torre, con i quali allaccerà una profonda amicizia. Tra il 1964 e il 1975 diventa Presidente della Lega Nazionale delle cooperative e mutue, dove attua un piano importante di risanamento e di rilancio del sistema cooperativo che in quegli anni vedrà la nascita di colossi come Unipol e Conad, fra gli altri. Nel corso della sua presidenza porta avanti un processo di rinnovamento del management, una politica di autonomia dai partiti e avvia una ricerca dell'unità delle centrali cooperative. Nel 1976 viene eletto alla Camera dei deputati dove assume subito la carica di vicepresidente della Commissione industria al fianco del presidente Loris Fortuna, con il quale si farà promotore del nuovo piano energetico avviando lo sviluppo delle energie alternative, e promuovendo il disegno di legge per la musealizzazione dell'ex campo di concentramento di Fossoli. Nell due legislature successive viene eletto in Senato dove assumerà la carica di Questore, entrando così nell'ufficio di presidenza al fianco di Fanfani e Cossiga. Nella commissione Lavoro del Senato si fa promotore del salvataggio e la riqualificazione di diverse aziende importanti del territorio modenese, come nel caso Maserati. Nel 1991 a conclusione del suo impegno in Parlamento viene insignito dal Presidente della Repubblica dell'onorificenza di Grande Ufficiale della Repubblica. Concluderà la sua carriera con incarichi prima nel consiglio di amministrazione della Cassa di Risparmio di Modena poi in Carimonte e infine nelle società bancarie di riscossione dei tributi.


Si parla di