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Concerti d'Oggi, nuovo appuntamento al Teatro delle Passioni

Domenica 4 marzo alle ore 17:00 al Teatro delle Passioni di Modena si terrà un nuovo appuntamento dei Concerti d’Oggi, la rassegna curata dagli Amici della Musica di Modena che abbraccia musiche di ogni epoca e stile con uno sguardo e un approccio “contemporanei”.

Protagonista del concerto sarà l'Ensemble Eutopia, una delle formazioni più attive in Italia nell'ambito della promozione della musica “contemporanea”, diretto dal suo fondatore Matteo Manzitti, con la partecipazione del baritono Maurizio Leoni; il programma mescola musica e teatro, follia e potere, indagando il lato oscuro del genio e riflettendo sui rapporti che legano creatività e visionarietà. Il concerto trae ispirazione dal fatto che secondo uno studio universitario il cervello degli artisti funziona come quello degli schizofrenici: fra gli esempi più illustri e popolari figura ad esempio Robert Schumann, che finisce la sua vita in un ospedale psichiatrico, vittima di continue e sempre più frequenti assenze dal mondo reale accompagnate da un misticismo esasperato. I suoi ultimi due brani, Gesänge der Frühe (Canti dell'Alba) e Geistervariationen (Variazioni dei fantasmi) sono la testimonianza musicale di quel mondo misterioso, solitario e lontano nel quale era scivolato: un mondo quasi autonomo, inesplorabile, difficile da comprendere dall'esterno. Le versioni per pianoforte e ensemble delle due pagine schumanniane elaborate per l'occasione da Stefano Guarnieri e Matteo Manzitti tentano di mettere in luce le venature di quella pazzia che dalla mente di Schumann scivola sulle pagine di questi suoi testamenti musicali, lasciando intatte le strutture dei brani e affidando agli strumenti dell'ensemble il compito di palesare le linee e le ombre nascoste all'interno del testo originale, che ne fanno un lavoro distorto, improvviso, inaspettatamente dissonante, compatto ma talvolta rapsodico.

A completare il programma Eight Songs for a Mad King, straordinaria opera di Peter Maxwell Davies su libretto di Randolph Stow basato sulle parole di Re Giorgio III. Un capolavoro del teatro musicale del '900 in cui la follia del re si palesa in modo bizzarro e quasi divertente agli occhi dello spettatore, comunicandone però l'atrocità della prigione mentale (e a volte anche fisica) nella quale la pazzia è capace di rinchiudere le sue vittime, lasciandoci osservare come si possa vivere dolorosamente all'interno di un castello grottesco e fantastico creato con le stesse fragili pareti della mente.

Come tutti i concerti della rassegna, l’ingresso è gratuito.


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