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ModenaDanza, la Compagnia Opus Ballet al Cajka - Teatro d'Avanguardia Popolare

Prosegue la rassegna ModenaDanza della Fondazione Teatro Comunale di Modena con uno spettacolo in prima assoluta (fuori abbonamento) in scena al Cajka - Teatro d'Avanguardia Popolare. Ad esibirsi, nei giorni mercoledì 4 e giovedì 5 maggio 2016 alle 21, sarà la Compagnia Opus Ballet, diretta da Rosanna Brocanello, impegnata in due coreografie coprodotte dal Teatro Comunale, Boléro, su musica di Maurice Ravel, e Gaité Parisienne, su musica di Jacques Offenbach, create per l’occasione da Loris Petrillo. 

Questo spettacolo, come Odyssey Ballet del 19/20 maggio, viene presentato nel contesto di un’attenzione che la rassegna ModenaDanza rinnova ogni anno nei confronti di giovani compagnie e di coreografi del panorama nazionale. Con la nuova produzione di Boléro e Gaîté Parisienne, Loris Petrillo (già ospite del Teatro Comunale con la sua compagnia nel 2012), mette in relazione due classici del repertorio ballettistico estrapolandoli dalla loro collocazione storica e restituendone una lettura contemporanea. Al centro del percorso coreografico, una danza impostata sulla fisicità del corpo maschile, al servizio di un’espressione virile, poetica e ironica. “Il Classico del repertorio è scelto come luogo di racconto – spiega il coreografo - come pretesto per sondare le possibilità fisiche del ballerino. I due brani sono un gioco di ritmi e di intrecci, un lavoro coreografico dove la figura maschile si staglia al centro dell’opera come collante, misura e ipotesi di una danza sempre più carnale”.

I due titoli rivisitati appartengono, seppure con diversi destini, alla storia del teatro di danza del Novecento. Il primo, Boléro, vide il debutto nel 1928 con la coreografia di Bronislava Nijinska e l'interpretazione della fascinosa Ida Rubinstein per poi raggiungere la definitiva popolarità con l’intramontabile versione di Maurice Béjart (1961) cui hanno fatto seguito innumerevoli riletture. Diversa invece la fortuna di Gaité Parisienne, balletto di carattere ideato da Léonide Massine per i Balletti Russi di Monte Carlo nel 1938, su una miscellanea di scoppiettanti musiche del re dell'operetta. Il pretesto di descrivere la frizzante vita dei caffè parigini fin de siécle con la varia umanità che li frequentavano era utile a Massine per creare come suo solito piccoli bozzetti in danza venati di argute caratterizzazioni. Il balletto fu un successo soprattutto in America, ben presto, però, finì in archivio salvo per la ripresa del titolo, ancora una volta a opera di Maurice Béjart, che si servì solo della sua trascinante miscellanea musicale per raccontare poeticamente i suoi primi passi di giovane ballerino nella Parigi del dopoguerra.


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