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Al Comunale lo Schiaccianoci firmato Amodio con scene di Luzzati

Va in scena domenica 6 novembre alle 21 il balletto Lo schiaccianoci, titolo fra i più celebri del repertorio qui nella versione che Amedeo Amodio firmò nel 1989 per Aterballetto e che rappresentò una delle carte vincenti della compagnia da lui fondata e diretta. Da allora lo spettacolo è divenuto a sua volta un 'classico', ripreso, per citare le ultime edizioni, dai corpi di ballo del Teatro Massimo di Palermo (2013) e del Teatro dell'Opera di Roma (2014). In questa occasione il balletto è nuovamente prodotto da Daniele Cipriani Entertainment, impegnato nel recupero delle migliori coreografie italiane della seconda metà del ’900, e sarà a Modena nel contesto di una tournée che tocca, fra ottobre 2016 e gennaio 2017, Bari, Trieste, Perugia, Milano, Bologna, Firenze, Reggio Emilia, Udine, Pordenone e Ravenna. 

Complici di una visione che rappresenta coloratissime fantasie e grottesche paure infantili, sono le scene e i costumi originali di Emanuele Luzzati, uno dei più grandi illustratori e scenografi italiani, e il teatro d'ombre realizzato dalla compagnia L'Asina sull'Isola.

“Ho voluto rimanere - afferma Amedeo Amodio - il più possibile fedele al racconto originale di Hoffmann: la realtà vista con gli occhi di una bambina, Clara, che conserva il senso della “realtà magica”, il fantastico presente nella realtà quotidiana dove i confini tra il mondo dell’immaginario e la realtà di tutti i giorni sono così attenuati che, a volte, non sappiamo quale sia più vero e più concreto.”
Lo schiaccianoci che Clara riceve in dono il giorno della vigilia di Natale, diventa nel suo immaginario l'oggetto in cui riporre tutti i suoi sogni di adolescente ed è così che ha inizio il successo di questa fiaba diventata uno dei balletti più amati dal pubblico di ogni età. Tratto dal racconto noir di E.T.A. Hoffmann del 1816, maestro della letteratura romantica tedesca, il balletto andò in scena il 18 dicembre 1892 al Teatro Mariinksij di San Pietroburgo. Sull’onda del successo della Bella Addormentata, il coreografo Marius Petipa volle continuare la collaborazione con Čajkovskij al quale propose di predisporre la musica per un balletto che è divenuto da allora una delle principali fonti di ispirazione per coreografi di tutti i tempi.

Lasciato il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, Amedeo Amodio ha iniziato a soli 22 anni la carriera di coreografo e ballerino da libero professionista e più tardi ha assunto la direzione artistica dell’allora nascente Aterballetto, la prima compagnia stabile di danza costituitasi al di fuori di un ente lirico, qualcosa di unico nel panorama della danza italiana. Per Aterballetto Amodio firma molte creazioni, alcune delle quali hanno visto la partecipazione di grandi interpreti come Elisabetta Terabust, Alessandra Ferri, Vladimir Derevjanko, Julio Bocca, Roberto Bolle, George Iancu, Alessandro Molin, Massimo Murru, Viviana Durante, Igor Yebra. La sua esperienza prestigiosa lo porta nel 1997 alla direzione del Corpo di Ballo dell’Opera di Roma e nel 2003 del Teatro Massimo di Palermo. Coreografo ospite in molte Compagnie di balletto in Italia e negli Stati Uniti, riceve nell’aprile 2015 il “Premio alla carriera” nella giornata Internazionale della danza, e nella stessa giornata il Sindaco di Reggio Emilia gli consegna il “Primo Tricolore”, onorificenza che viene assegnata alle personalità che hanno dato lustro alla città.


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