Eventi

"Ningbo Polytechnic", Simone Mizzotti al Gate26A

Modena - dal 6 al 28 aprile 2019
Simone Mizzotti - Ningbo Polytechnic

[...] Zhu Jian si muove come se temesse di sbagliare direzione; sta a Ningbo da due anni, fra non molto –
senza grandi cerimonie – ne festeggerà diciotto. Pensa di iscriversi al corso di guida nel campus, anche se
difficilmente gli servirà l’auto o potrà mantenere la spesa. Finito di studiare, tutti i giorni, passa ore
esercitandosi al ping-pong; non ha ancora una ragazza e francamente non gli importa. Ieri il suo nuovo
insegnante italiano ha proposto alla classe di fotografare una storia, un’idea, uno spunto qualsiasi; un modo
per guardarsi meglio intorno o farlo con un altro metro. Lui al momento ha la testa svuotata, i suoi passi si
perdono incerti nel supermercato del campus [...]

Ningbo, Cina orientale, 7.639.000 persone.
Collocata all’interno della prefettura di Zhejiang, questa città, negli ultimi decenni, ha subito l’impatto delle trasformazioni radicali dell’intero paese, concepito come uno dei tanti disegni abitativi dell’architettura contemporanea.
Ningbo è una delle città più antiche della Cina (nota anche per essere sulla via della seta) e risulta oggi essere uno dei tanti non luoghi abitativi della Cina orientale. L’approdo al concetto del nonluogo, come descritto da Marc Augé è il cardine dello studio preparatorio del progetto “Ningbo polytechnic”: la metamorfosi continua del luogo, inteso come modulo abitativo, focalizza sempre più una verticalità che non lascia più spazio allo
svolgersi orizzontale della vita quotidiana.
Si ha l’impressione di andare a letto e svegliarsi il giorno seguente in una nuova città, in nuovo ecosistema in cui:
Tutto è disponibile.
Tutto è a portato di mano.
Non è più necessario andare a cercarlo fuori dai propri confini.

Nel percorso cognitivo-spaziale compiuto da Simone Mizzotti, gli edifici, il campo da calcio, un incrocio, diventano mappe da essere immaginate per una lettura dall’alto e da lontano, in maniera quasi voyeuristica.
L’artista, quindi, non drammatizza in alcun modo il paesaggio, anzi, mantiene un atteggiamento neutro capace di puntare l’uomo al centro, laddove il sistema è in perenne competizione.


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