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Una conferenza per celebrare l’anniversario della battaglia di Zappolino e della secchia rapita

Il 15 novembre del 1325 nella piana di Zappolino, sul confine tra i territori di Modena e Bologna, l’esercito modenese guidato da Rinaldo Bonacolsi, benché inferiore di numero, sgominava le truppe bolognesi e giungeva fin sotto le mura felsinee, rientrando poi in città issando come trofeo la famosa secchia che tutt’oggi fa bella mostra di sé in una sala del Palazzo Comunale.

Questo evento viene celebrato oggi 14 novembre presso il Circolo degli Artisti di Modena, in via Castel Maraldo 21, dove alle 18,30 Gabriele Sorrentino, autore del libro Il “Duca” Passerino, biografia di Rainaldo Bonacolsi signore di Modena e di Mantova, e l’avvocato Massimo Vellani parleranno della stagione affascinante e crudele che vide contrapporsi, sul suolo italico, i guelfi e i ghibellini, fazioni rispettivamente filo papali e filo imperiali.

Il “Duca” Passerino era uno dei capi dei ghibellini il quale, per un insieme di circostanze che verranno ripercorse da Sorrentino, nei primi decenni del Trecento si trovò a governare Modena sottratta al controllo degli Estensi, ancora non ben radicati sul territorio geminiano.
Ma chi fu Rainaldo Bonacolsi soprannominato “Passerino”? Cosa fece negli anni del suo governo modenese e quali testimonianze restano oggi del suo passaggio? E soprattutto come riuscì a portare i modenesi alla loro più grande vittoria nei confronti degli eterni rivali bolognesi?
A questi e ad altri interrogativi risponderanno i due relatori, inserendo le vicende locali nel caotico contesto nazionale di un’epoca caratterizzata da guerre endemiche e da personaggi che non arretravano di fronte a nessuna azione, nemmeno la più riprovevole, e sempre pronti al tradimento reciproco.

E alla fine verrà lanciata una proposta, alla città e alle istituzioni: perché non trasformare il 15 novembre in una festa modenese, dal significato al tempo stesso goliardico ma profondamente sentimentale, dal momento che la secchia rimane ancora oggi, dopo 692 anni, il simbolo della città al quale i modenesi sono più affezionati?


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