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“Arrestare il consumo di suolo", passa il documento dei Verdi. Bocciati M5S e FdI-PdF

Il Consiglio Comunale ha sostenuto a maggioranza la proposta di Paola Aime (Verdi), chiede iniziative per sollecitare l’approvazione di una legge nazionale. No a due odg di M5s e di Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia sullo stesso tema

Sollecitare, con ogni iniziativa utile, l’approvazione di una legge nazionale per orientare le azioni amministrative di pianificazione all’arresto del consumo di suolo. È l’invito che rivolge all’Amministrazione l’ordine del giorno proposto da Paola Aime, capogruppo dei Verdi, e approvato dal Consiglio comunale di Modena, nella seduta di giovedì 11 giugno, con il voto a favore dei gruppi di maggioranza (Pd, Verdi, Sinistra per Modena, Modena civica); astenuti il Movimento 5 stelle, Lega Modena e Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia.  

Nella stessa seduta sono stati discussi altri due ordini del giorno sul tema proposti rispettivamente dal Movimento 5 stelle e da Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia, entrambi respinti dall’assemblea. La mozione del M5s, presentata da Andrea Giordani, andava a sostegno del disegno di legge per l’arresto del consumo di suolo redatto dal forum “Salviamo il paesaggio” e fatto proprio dal M5s (voto a favore anche di Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia; contrario del Pd e di Modena civica; astenuti Sinistra per Modena, Verdi e Lega Modena). Quella presentata da Elisa Rossini chiedeva, invece, il sostegno al disegno di legge per la riqualificazione e la rigenerazione urbana, il contrasto al degrado e al disagio urbano, ambientale e sociale (voto a favore anche di M5s e Lega Modena; contrario di Pd, Sinistra per Modena e Modena civica).

Il documento presentato dalla consigliera Aime parte dal presupposto che il consumo di suolo “è un’emergenza ecosistemica, correlata al cambiamento climatico” e che il suo arresto “è una delle principali sfide di modernizzazione per l’Italia e l’Europa”. Come ha sottolineato la consigliera nella presentazione, “nonostante la grande attenzione ai temi ambientali sia a livello istituzionale che tra i cittadini, e i diversi disegni di legge depositati, il rischio è che la legislatura si concluda senza l’adozione di una legge che tuteli il suolo, dando indicazioni sul riuso mirato e indirizzando interventi di rigenerazione urbana ecocompatibile, mentre, nel frattempo, vengono adottati provvedimenti che consentono un ulteriore consumo di suolo”.

L’ordine del giorno, quindi, chiede che l’Amministrazione si attivi per sollecitare l’approvazione di una legge “che faccia sintesi delle diverse proposte e necessità” con particolare attenzione a una “reale riconversione ecologica sistemica”. Una legge che possa: “orientare le azioni amministrative di pianificazione all’arresto reale e completo del consumo di suolo, preservando e valorizzando il suolo non urbanizzato, creando connessioni e promuovendo le pratiche di consumo zero se non di recupero di suolo”; attuare un piano straordinario di manutenzione, difesa e adattamento degli insediamenti esistenti; vincolare la concessione di finanziamenti e incentivi a una valutazione sugli effetti climatici degli insediamenti; promuovere le fonti rinnovabili e il riorientamento verde delle attività produttive; sostenere la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico e privato.

Partendo dai medesimi presupposti, l’ordine del giorno del M5s chiedeva di attuare azioni a sostegno del disegno di legge “Norme per l’arresto del consumo di suolo e per il riuso dei suoli urbanizzati” (DdL 164), proposto inizialmente dal forum “Salviamo il paesaggio” e in esame al Senato. Invitava, inoltre, ad assumere obiettivi e disposizioni del disegno di legge come quadro programmatico “per la revisione dello strumento urbanistico comunale, con particolare attenzione alla pianificazione delle aree di proprietà pubblica”.

L’ordine del giorno di Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia, sottolineava in premessa la crisi economica in cui si trova l’Italia, aggravata dall’emergenza sanitaria, con il conseguente peggioramento del problema delle periferie urbane e delle aree degradate, per affermare che, nell’affrontare il tema del consumo di suolo, “alla giusta attenzione per i problemi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, si deve affiancare la considerazione del degrado ambientale e sociale per avviare programmi e progetti innovativi e sostenibili”. Il documento specificava, inoltre, che gli interventi devono prevedere una riqualificazione e rigenerazione urbana attenta anche all’aspetto economico e sociale, allo sviluppo locale, alla creazione di nuove imprese e di posti di lavoro in periferia e nelle aree urbane degradate. L’ordine del giorno chiedeva, perciò, di sostenere la proposta di legge del senatore Gaetano Quagliarello (DdL 63, in esame al Senato); di approfondire il tema del degrado ambientale e sociale per avviare progetti innovativi e sostenibili anche per prevenire un aggravarsi della situazione dovuta al Covid-19; di promuovere per quanto di competenza del Comune agevolazioni fiscali a favore di piccole e medie imprese che inizino una nuova attività in aree periferiche o degradate.

Sul tema del consumo di suolo una legge statale è fondamentale, ma il Comune di Modena ha già cominciato a tagliare il consumo previsto dalla precedente pianificazione. “La riflessione che dobbiamo fare è anche su come usiamo il territorio, passando dai numeri alla valutazione delle politiche sostanziali di qualità, di valore e di risposta alle necessità del territorio”. Così l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli è intervenuta nel dibattito che ha preceduto l’approvazione dell’ordine del giorno presentato da Paola Aime per i Verdi, annunciando anche che il tema verrà approfondito nel corso del Consiglio comunale dedicato al Pug in programma per giovedì 25 giugno.

Aprendo la discussione (che ha portato anche a respingere i due ordini del giorno proposti da M5s e Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia), Enrica Manenti del M5s ha affermato che il consumo di suolo “è un pilastro delle politiche di tutela ambientale: partendo da lì, molte altre azioni, del riuso, climatiche e sociali, verranno di conseguenza. L’arresto del consumo di suolo – ha proseguito – impatta, infatti, anche sugli diversi degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite e anche l’Unione europea, finalmente, sta cercando di recuperare il tempo perso finora”. Giovanni Silingardi ha sostenuto che il tema del consumo del suolo “necessita di una scelta di campo: o si dice stop, in modo radicale, come fa a differenze di tutte le altre la proposta di legge che sosteniamo con il nostro ordine del giorno, oppure si sceglie una posizione di compromesso che serve solo a ritardare il disastro”.

Per il Pd, il capogruppo Antonio Carpentieri si è detto dubbioso sul fatto che il Consiglio si esprima su due progetti di legge (richiamati dagli ordini del giorno del M5s e di Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) che hanno appena cominciato il loro percorso in Senato e che “saranno discussi insieme ai numerosi altri depositati sul tema con l’obiettivo di trovare una sintesi tra le varie proposte”. Secondo Diego Lenzini, il tema del consumo di suolo “è uno strumento per costruire una città europea, moderna e compatta ma non può essere affrontato da solo, senza avere una visione complessiva degli obiettivi e delle ricadute, per esempio sulle politiche abitative”. In questa prospettiva, per il consigliere la proposta di legge sostenuta dal Forum Salviamo il paesaggio “semplifica troppo e per Modena sarebbe peggiorativa perché fa salve le edificazioni programmate che qui abbiamo già tagliato”.

Per Giovanni Bertoldi (Lega Modena), il Comune di Modena “nell’ultimo periodo ha fatto molto per ridurre il consumo di suolo, ma questo è solo un primo passo e le proposte di legge contribuiranno a completare il quadro a livello nazionale. Il consumo di suolo deve essere limitato al massimo e la nuova visione di tutela del territorio che tutti condividiamo avrà ripercussioni economiche importanti e vantaggiose, soprattutto nel lungo termine”.

“Le nostre parole d’ordine sono conservazione del suolo vergine, ripristino dell’esistente, bonifiche, rigenerazione e desigillazioni”, ha detto Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) ribadendo, come gruppo, “la critica già espressa alla legge urbanistica regionale che decide di contenere il consumo di suolo ma poi si contraddice ammettendo diverse eccezioni”. Il consigliere, quindi, si è augurato che il Parlamento approvi in tempi brevi una legge contro il consumo di suolo e che la Regione apporti alla sua legge le modifiche che sono state proposte, in modo che il Comune possa approvare un documento di indirizzo urbanistico “condiviso e partecipato”.   

Paola Aime ha ricordato che i Verdi “da decenni cercano di sensibilizzare amministrazioni e cittadini sul tema del consumo di suolo. La valanga di proposte di legge depositate dà il segno di un cambio di passo e di mentalità anche se non è ancora chiaro che riflessi avrà sul territorio”.

Per Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) i territori possono, con gli ordini del giorno, “sollecitare la soluzione di un problema fermo in Parlamento da qualche anno e sul quale sarebbe bene trovare una sintesi”. La consigliera ha quindi affermato che anche parlando di limitare il consumo di suolo “bisogna tenere al centro l’uomo, pensare alle imprese che creano lavoro e a risolvere i problemi delle zone degradate e del disagio”.


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