Politica

Elezioni 2018 | Movimento 5 Stelle. Dell'Orco: "Sicurezza urbana con più forze dell'ordine"

Il Movimento 5 Stelle guarda alle elezioni politiche 2018 come una grande occasione per poter conquistare il primo posto tra le forze politiche nazionali

Continuano le nostre interviste per dare spazio a tutti i partiti e movimenti che troverete sulla scheda elettorale il giorno del voto. L'intervista di oggi è a Michele dell'Orco del Movimento 5 Stelle, parlamentare uscente e candidato al collegio uninominale di Sassuolo. 

I sondaggi danno il M5S come prima forza politica italiana, ma comunque stabile attorno ad una percentuale che non si discosta molto da quella degli ultimi anni. Si tratta di un elettorato saturo?

Non mi fiderei troppo dei sondaggi, nel 2013 ci davano al 16% e poi abbiamo preso il 25%. A parte il valore relativo dei sondaggi e la difficile confrontabilità di dati riguardanti competizioni elettorali di diverso livello e con un sistema elettorale diverso anche volendo stare al gioco di confrontare dati poco conformi la sua affermazione non mi sembra corretta. Stando infatti agli ultimi sondaggi ufficiali, il dato peggiore dà il Movimento 5 Stelle comunque più di un punto percentuale sopra le ultime politiche e con buona probabilità andremo oltre perché parlando con la gente stiamo cercando di far capire l’importanza di andare a votare anche a chi è tentato di rimanere a casa il 4 marzo perché purtroppo, paradossalmente, anche chi sceglie di non votare in realtà vota favorendo quei partiti  politici che dei pacchetti di voti a disposizione ce li hanno fondamentalmente sempre.

Ultimamente il M5S e’ stato attaccato per la questione dei rimborsi di alcuni dei vostri parlamentari. Secondo lei questa questione toglie voti al M5S?

Non credo. Penso che la questione all’attenzione della stampa in questi giorni forse ha evidenziato l’importanza del valore onestà per il Movimento 5 Stelle, ha evidenziato come il Movimento sa reagire e mettere alla porta chi sbaglia e ci ha permesso di affinare i meccanismi di controllo e trasparenza. Inoltre, a parte le chiacchiere da bar le polemiche hanno ancora una volta evidenziato l’unica realtà dei fatti, certificata anche dal Ministero, ovvero che il Movimento 5 Stelle ha restituito sul fondo del microcredito oltre 23 milioni di euro, gli altri partiti niente. Il Movimento 5 Stelle dà al Paese e crea sviluppo economico, gli altri prendono solamente.

Parliamo di Modena, il M5S da sempre di batte per la questione ambientale, come lo leggete il progetto di Vaciglio voluto dall’Amministrazione?

Abbiamo spiegato chiaramente, con dati alla mano, che si tratta di cementificazione selvaggia e inutile e che del PD non c’è da fidarsi dato che fa proclami, campagne elettorali e leggi sul consumo di suolo zero che poi non mette in atto. Ci sono 17mila case sfitte a Modena quelle abitazioni non servono ai cittadini. Bisogna puntare piuttosto alla rigenerazione urbana e la riqualificazione degli edifici esistenti.  Non è chiaro quindi da cosa derivi la determinazione dell’amministrazione a portare avanti questo progetto, un po’ come nel caso dell’inutile bretella di Campogalliano-Sassuolo. Il primo cittadino inoltre non ha risposto chiaramente alle osservazioni, né le nostre, né quelle di Legambiente e sulla questione indennizzi in caso di rinuncia al progetto. Noi avevamo proposto la revoca per interesse pubblico sopravvenuto: ci sarebbe stato da rimborsare solo le spese sostenute dalle società costruttrici. Nella mozione approvata in Consiglio, inoltre, si chiedeva di istituire una commissione con un esperto per spiegare la questione, a partire dai costi: che fine ha fatto questa commissione?

La questione sicurezza viene spesso associato più alla Lega che al vostro Movimento. Qual e’ la vostra ricetta in tal senso per il nostro territorio?

La sicurezza è un punto importante del nostro programma e vogliamo innanzitutto 10.000 nuove assunzioni nelle forze dell’ordine e nuove carceri per dare ai cittadini più sicurezza e legalità. Rispetto ad altre forze politiche ritengo inoltre che noi affrontiamo il problema sicurezza con più coscienza e maturità. Crediamo infatti che la soluzione non sia armare i cittadini. La sicurezza e la giustizia devono essere in primis assicurati dallo Stato. Proprio per questo proponiamo una razionalizzazione e riorganizzazione di tutte le forze dell’ordine e della difesa che si occupano di contrasto alla criminalità in modo da  evitare sovrapposizioni e duplicazioni di funzioni in capo a soggetti diversi. Attualmente Polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia penitenziaria sono divisi tra ordinamento civile e militare e fanno capo ognuno ad un ministero diverso. Razionalizzare e coordinare meglio questo forze è una riforma epocale indispensabile che permetterà di risparmiare e raggiungere in maniera più capillare il controllo sul territorio.  Tra le altre iniziative di rilievo proponiamo una riforma della prescrizione e un potenziamento dell’istituto di condanna ai lavori di pubblica utilità per assicurare la certezza della pena.

Rispetto ad altre citta’, l'opposizione del M5S a Modena e’ letta da molti come molto pacata. Si tratta di una linea politica locale?

Credo un’ opposizione pacata nei modi sia propria della maggior parte dei consiglieri del M5S in Italia.  Nessuno poi detta uno stile politico al Movimento 5 Stelle. L’importante è non fare sconti a nessuno e rivelare ai cittadini con gli atti e in consiglio tutto ciò che non torna. Su questo non ho dubbi sul fatto che i consiglieri M5S di Modena stiano facendo un ottimo lavoro.

Alle elezioni amministrative siete arrivati al ballottaggio a Modena, credete che una Modena 5 Stelle possibile per il 2019?

Mi sembra presto per dirlo. Molto dipenderà anche dal risultato elettorale del 4 marzo. Comunque non lo escludo. Mi pare evidente che le possibilità di una Modena a 5 stelle siano raddoppiate, non solo per i numeri del MoVimento, ma anche per la perplessità dei cittadini sulle politiche locali: dalla cementificazione continua, i record di smog in centro, fino al record di furti in abitazione e mancanza di sicurezza.

Quali sono per lei le 3 cose da cambiare con maggiore priorità a Modena?

La mia priorità è migliorare la qualità di vita dei cittadini e, in questo senso, l’emergenza da affrontare sul nostro territorio è certamente la sicurezza urbana che necessita un rapido adeguamento della presenza e dei numeri delle forze dell’ordine statali e locali. Oltre alla carenza di organico delle forze dell’ordine di cui abbiamo parlato c’è infatti purtroppo anche quella delle polizie municipale ben al di sotto in quasi tutta la provincia rispetto ai numeri minimi previsti dalla legge regionale. Sull’adeguamento del personale ci stiamo battendo da tempo anche con una petizione popolare che ha raggiunto quota 1400 sottoscrizioni. Questa attuale inadeguatezza del territorio dal punto di vista della sicurezza consiglia anche di opporsi con un deciso no al progetto di riaprire l’ex Cie, oggi CPR, a Modena. Vorrei occuparmi poi di viabilità e trasporti, incentivando il trasporto pubblico e facendo finalmente partire lo scaglio merci di Marzaglia, in modo da spostare su ferro una quota di merci delle troppe che oggi viaggiano su gomma. Per il trasporto privato e pubblico è necessario inoltre favorire il passaggio all’elettrico, a partire dall’adeguamento dei regolamenti edilizi comunali. Puntare sul trasporto sostenibile non è una mania M5S ma è anche un urgenza ambientale e sanitaria per Modena che nei dati del Rapporto Mal’Aria 2018 di Legambiente risulta la provincia tra le più inquinate in Italia e in assoluto la più inquinata dell’Emilia Romagna. I dati sanitari di Modena già qualche anno fa erano allarmanti: su circa 600.000 persone in tutta Italia che soffrono di malattie dell’apparato respiratorio sembrerebbe che 60.000 siano concentrate nella sola provincia di Modena.

In ottica di opinione pubblica, come può il M5S modificare l’intenzione di voto in una regione storicamente di sinistra? Da cosa bisogna partire?

Credo che sia sufficiente informare i cittadini su cosa ha fatto chi governa Comuni, Regione e Stato in questi anni. A partire dalla legge Fornero, al jobs act, fino alla distruzione dell'art 18. Noi vorremmo invece abolire queste norme e ritornare a parlare seriamente di lavoro, rendendo più convenienti in maniera strutturale i veri contratti stabili e diminuendo il costo del lavoro a partire dal ripristino di norme buone che questa maggioranza e questo Governo hanno cancellato. Penso ad esempio all’agevolazione sul cuneo fiscale anche all'Inail, come era nell'articolo 8 comma 9 della legge 407/1990, soppressa a partire dal 2015 con legge di stabilità voluta da Renzi. Questi sgravi  permettevano di usufruire, in caso di assunzione con contratto a tempo indeterminato di lavoratori disoccupati da almeno 2 anni, di una riduzione dei contributi previdenziali e assistenziali e del premio INAIL nella misura del 100% per un periodo di durata di 36 mesi per gli artigiani di tutta Italia e per le aziende del Mezzogiorno e del 50% di quelle del Nord e del Centro. Altro dato allarmante per la Regione rossa è il dato sul lavoro irregolare e in nero. Secondo i dati delle ispezioni ministeriali 2017 siamo la regione al terzo posto dopo Lombardia e Calabria per le irregolarità contrattuali accertate e quinti per lavoro in nero. Mi sembra una vergogna per una Regione amministrata da sempre da forze che si definiscono di sinistra. 

Molti si chiedono, dopo il 4 Marzo il M5S sarà disponibile per formare una maggioranza?

La nostra linea non cambia. Se vinceremo le elezioni senza maggioranza assoluta lo abbiamo ripetuto più volte faremo convergenza programmatiche e non alleanze. Su questo punto si è molto discusso e c’è ancora molta confusione. Se permette vorrei spiegare  agli elettori  qual è la differenza  con un paragone: le alleanze sono come dei rapporti di amicizia, mentre le convergenze programmatiche sono l’equivalente di un rapporto tra colleghi, si collabora per svolgere un lavoro insieme, non deciso da me nè da te ma dato dalle esigenze dei cittadini.


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