Politica

Rotatoria "fantasma", il Pd rompe gli indugi e porta la cooperativa CMB in tribunale

Il Consiglio approva un ordine del giorno del Pd che invita ad azioni nei confronti di Cmb per ottenere la bonifica dell’area. Respinto odg più blando di Galli (FI). Ora la palla a Muzzarelli

Il Consiglio comunale “invita e sollecita la Giunta ad approntare gli atti amministrativi necessari per radicare una causa, avanti il competente Tribunale, nei confronti della Cmb di Carpi per ottenere la risistemazione e la bonifica dell’area della rotatoria provvisoria di via Emilia est, senza oneri per l’Amministrazione”. Lo fa attraverso l’approvazione di un ordine del giorno presentato in corso di seduta da Diego Lenzini (Pd) e firmato anche dal capogruppo Fabio Poggi, nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 26 marzo (a favore Pd, Art.1 – Mdp – Per meModena, CambiaModena, M5s, eccetto la consigliera Elisabetta Scardozzi che si è astenuta, contro Idea popolo e libertà, Energie per l’Italia e FI).

Respinto invece l’ordine del giorno presentato da Andrea Galli (FI) dai toni decisamente più soft, che chiedeva all’Amministrazione comunale di procedere alla contestazione alla Cmb della mancata bonifica (a favore FI, Energie per l’Italia, Idea popolo e libertà, contraria la maggioranza, astenuti CambiaModena e M5s). 

La mozione approvata fa il quadro della situazione precisando che la rotatoria provvisoria di via Emilia est era stata realizzata per garantire una viabilità alternativa durante i lavori a cura della società Cmb per la realizzazione dello snodo tra la tangenziale e via Emilia Est, terminato nel 2009 e collaudato a fine 2010. Per la realizzazione dell’opera era stato utilizzato un materiale contenente amianto allora non considerato pericoloso ma che, in seguito alla variazione della normativa, prima della chiusura del cantiere, è diventato tale. Allo stato attuale di conservazione, tale materiale, non rappresenta pericolo ma l’accordo con Cmb prevedeva la completa risistemazione dell’area usata per la viabilità provvisoria compreso lo smaltimento dei materiali e la bonifica, entro 5 anni dalla conclusione dell’opera. La mancata effettuazione da parte dell’azienda è stata contestata per la prima volta nel 2012 e, il 19 gennaio 2018, si è chiusa senza una soluzione condivisa la Conferenza dei servizi, aperta anche per dirimere tale controversia.

Una scelta dunque molto decisa da parte del Partito Democratico, che ha deciso di rompere gli indugi di fronte ad una situazione che aveva da più parti ricevuto sollecitazioni, senza che finora l'Amministrazione approcciasse il tema con piglio particolarmente risoluto. Vista l'indicazione del Consiglio, ora toccherà a Muzzarelli e al suo entourage passare dalle parole ai fatti, a rischio di incrinare un rapporto storicamente privilegiato con la cooperativa CMB, che ha finanziato la campagna elettorale del sindaco.

Nel dibattito, Andrea Galli (FI) ha sottolineato che “aspettare un documento dell’opposizione per prepararne uno di maggioranza, sospendendo cinque minuti la seduta, evidenza la pochezza presente”. Il consigliere ha poi ribadito che “la Cmb non può permettersi di fare orecchie da mercante: capisco che è oneroso anche per una azienda come questa – ha aggiunto – ma quelle tonnellate di amianto vanno eliminate”.

Elisabetta Scardozzi del M5s ha espresso dispiacere “per essere arrivati qui. Mi sembra assurdo: la rotatoria è stata costruita su un terreno agricolo che doveva essere ripristinato come tale. Mi chiedo come sia possibile effettuare una rotatoria temporanea con quel materiale quando mi è stato detto che si poteva utilizzare come basamento per infrastrutture permanenti. Se oggi la strada è quella di passare attraverso una causa facciamola: bisogna trovare una soluzione perché quello che è stato fatto non è corretto nei confronti dell’ambiente e dei cittadini”. Per Marco Bortolotti “è interessante la riflessione sul come si è arrivati a questo punto per evitare di dover gestire in futuro altre situazione di questo tipo. La domanda che ci facciamo è: forse si poteva evitare? Benissimo comunque – ha aggiunto – arrivare a una conclusione, con due odg che comunque puntano nella stessa direzione, cioè risolvere questa situazione”.

Giuseppe Pellacani di Energie per l’Italia ha annunciato la presentazione dell’emendamento per aggiornare l’ordine del giorno di Galli: “La mozione del Pd integra quella di FI, ma la sostanza è la stessa. Per questa ragione ho proposto insieme a Galli un emendamento al suo documento che non solo solleciti azioni da parte di Cmb, ma anche la valutazione da parte del Comune della richiesta di risarcimento di eventuali danni subiti, la rideterminazione del corrispettivo già corrisposto e la restituzione delle somme corrisposte in eccedenza, oltre alla segnalazione alle autorità competenti per l’adozione dei provvedimenti del caso”.

Per il Pd, Antonio Carpentieri ha sottolineato: “Riconosciamo a Galli un grande merito perché almeno l’ordine del giorno della maggioranza passerà. La mozione di Galli chiede di procedere alla contestazione alla Cmb e, a quanto mi risulta, questo è già stato fatto e non è servito, quindi è superato dai fatti, pleonastico e inutile. La conclusione della Conferenza dei servizi ha sancito l’impossibilità di accordo con l’azienda quindi ora ha senso chiedere il parere di un soggetto terzo che è un giudice.

Anche Diego Lenzini ha evidenziato che “la contestazione, da fare entro i 5 anni, è stata fatta, e da lì sono state effettuate più Conferenze dei servizi. È un po’ che si prova a trovare una quadra – ha proseguito – con l’ultima Conferenza, che si è svolta temporalmente dopo la presentazione dell’ordine del giorno di Galli, la Cmb dice che non vuole fare la bonifica e a questo punto deve essere un Tribunale a intervenire e dire se la deve fare. Dopo le contestazioni ora chiediamo di procedere per via legali”.

Il capogruppo Fabio Poggi ha richiamato le risposte dell’assessore Giacobazzi alle interrogazioni “che ci sono sempre state in modo puntuale. Ne abbiamo parlato tante volte. Finora l’Amministrazione ha fatto tutto il possibile per trovare un accordo con Cmb – ha ribadito anche Poggi – e il nostro odg di oggi segue l’ultimo atto della Conferenza dei servizi che ha decretato l’impossibilità di accordo: chiediamo che intervenga un giudice per dirimere la questione”. Carmelo De Lillo ha ribadito che “quella rotatoria va tolta e quel problema va risolto: siamo tutti dalla stessa parte. Ragionando con il senno di poi potremmo far resuscitare tutti e non si potrebbe nemmeno chiamare amianto”. Il consigliere ha spiegato che “il capitolato d’appalto per opere definitive e provvisorie è uno solo e che il materiale proposto viene utilizzato se ritenuto adatto. Quello che ci si deve chiedere – ha aggiunto – è se tutti i passaggi sono stati rispettati e se le persone incaricate a svolgere mansioni di valutazione lo hanno fatto correttamente”. Marco Forghieri è intervenuto rispetto all’emendamento presentato alla mozione di Galli: “Mi pare di capire che siamo arrivati a condividere il fatto che le vie legali siano inevitabili e probabilmente andrà a finire così. Riteniamo sia complicato però – ha aggiunto – come Consiglio, quindi organismo di indirizzo, essere così puntuali verso l’avvocatura del Comune di Modena. Penso saranno loro a fare la scelta migliore rispetto a quanto al massimo si potrà chiedere”.

Paolo Trande di Art.1 – Mdp – Per me Modena ha parlato di “questione antica”. Anche il consigliere ha ricordato che “più volte l’assessore Giacobazzi ha sottolineato qual era l’opinione dell’Amministrazione e cioè che il lavoro di rimozione toccava alla ditta che si era aggiudicata i lavori. Mi pare che tutti i tentativi di conciliazione extragiudiziaria siano falliti e mi pare giusto che ora intervengano terze parti. Voteremo l’odg di Lenzini che mi sembra più contestualizzato dopo la chiusura della Conferenza dei servizi”. Anche per Vincenzo Walter Stella “i due odg di fatto hanno lo stesso obiettivo, ma quello del Pd di oggi è più idoneo perché aggiornato con gli ultimi eventi. Il materiale utilizzato per la rotatoria provvisoria al tempo non era inidoneo e quella è stata una scelta tecnica. Non si è trattato di una cosa non giusta, però era previsto il ripristino dell’area con la bonifica a spese dell’azienda, che deve procedere in tal senso, anche se dopo tanto tempo”.


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