Il prossimo mese per molti lavoratori colpiti dal sisma sarà nerissimo, molti di essi si troveranno una busta paga con dentro Euro zero, perché? Andiamo per ordine.

Dopo il sisma del 20 e del 29 maggio il governo dei "tecnici" aveva sospeso gli adempimenti tributari per le aziende e molti uffici paga sulla scorta di quanto era stato applicato dopo il terremoto dell'Aquila, avevano consigliato ai datori di lavoro di pagare ai dipendenti le buste lorde. Ovviamente trattandosi di sospensione i contributi si sarebbero dovuti pagare, ma vista l'incertezza del momento ed i casi precedenti che vedevano un rinvio per anni di detti contributi ed un recupero scontato e rateizzato, in molte aziende si è proceduto per lasciare tutto in busta, magari aiutando i molti lavoratori che avevano più liquidità per affrontare i numerosi danni  causati dal terremoto.

In tutta questa incertezza "si sono fatti i conti senza Monti"! Infatti il governo, coadiuvato dal commissario Errani, si è guardato bene dal venir incontro alla gente e pretenderà tutti i contributi non versati per le mensilità da maggio a settembre (data di fine della sospensione) in una unica soluzione come ben esplicato nel decreto emanato dal Ministro Grilli del 24 Agosto, mentre per le aziende ci sarà tempo fino al 30 Novembre.

Ora ci domandiamo perché i lavoratori della bassa debbano subire l'ennesima presa in giro. Perché continuiamo ad essere considerati cittadini di serie B? Ed i sindacati dove sono? Sarebbe ora che governo e regione iniziassero ad mostrare un po' di rispetto per una delle zone più produttive d'Italia, si prenda atto che con le parole e basta non si ricostruisce e aggiungere umiliazione al disastro è da irresponsabili. La Destra chiede un intervento urgente al fine di scongiurare una situazione drammatica in una zona già duramente colpita